SONDALO – I malati Covid-19 che necessitano di cure ospedaliere sono saliti a 145: 135 sono ricoverati all’ospedale Morelli, di cui 110 nei quattro reparti aperti nel primo padiglione, 13 nei due moduli della Terapia intensiva e 12 nel reparto Obi, l’Osservazione breve intensiva, nel quarto padiglione. Altri dieci si trovano nell’Obi di Sondrio, in Urologia, al piano terra del padiglione nord.
A causa della pressione sugli ospedali, infatti, anche i due reparti Obi di Sondalo e di Sondrio ospitano malati Covid-19 che sono in attesa di essere ricoverati al primo padiglione del Morelli non appena si liberano i posti. Una situazione di piena emergenza, anche a causa della carenza di personale medico e infermieristico, che obbliga a intervenire sulla riorganizzazione dei reparti all’ospedale di Sondalo. I due pazienti delle Cure palliative, ora nel reparto di Medicina, verranno trasferiti all’Unità spinale e contemporaneamente verranno sospesi i ricoveri in Medicina.
“I ricoveri continuano al ritmo di 10-15 al giorno – spiega il direttore generale Tommaso Saporito – e dobbiamo trovare posto a pazienti che, mediamente, rimangono in ospedale per almeno due settimane. C’è quindi la necessità di riservare altri spazi ai malati Covid-19 e di trasferire personale. Purtroppo si tratta di scelte obbligate in questa situazione di emergenza che ci auguriamo possa rientrare nelle prossime settimane a seguito dei provvedimenti emanati, ma oggi siamo chiamati ad assicurare una risposta tempestiva ed efficace ai bisogni di cura di questi malati”.
Oggi i dipendenti risultati positivi al tampone, o in quarantena perché contatti di positivi, sono 75, di cui 35 a Sondalo, che si trovano in isolamento nelle loro abitazioni.
I numeri del solo mese di novembre, riferiti a questa mattina, quindi ai primi otto giorni, sono eloquenti: 130 ricoveri e 16 decessi, sei negli ultimi tre giorni, uno nato negli anni Venti, quattro negli anni anni Trenta e un sessantacinquenne.
Attualmente ci sono 13 pazienti intubati e 10 che necessitano di assistenza ventilatoria non invasiva, che sono cioè aiutati dall’apposito casco per respirare. Tanti guariscono: nel mese di novembre sono stati dimessi 88 pazienti.