SONDRIO – Via libera agli spostamenti per le centinaia di valtellinesi e chiavennaschi che, pur senza svolgere l’attività professionale di agricoltore, possono recarsi a curare gli orti ed appezzamenti di competenza. Una notizia attesa da chi è “agricoltore solo per passione” e – in pensione o dopo il lavoro – si diletta nella cura degli appezzamenti di terreno (in molti casi è una tradizione di famiglia, consolidata da generazioni) per garantirsi cibo genuino e trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta.
Lo rende noto Coldiretti Sondrio nell’evidenziare che, secondo la faq pubblicata sul sito del Governo, chiarisce che anche nelle zone rosse e arancioni “è consentito, anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione”.
Inutile specificare che la libertà di movimento è ovviamente assicurata a chi fa dell’agricoltura la propria attività professionale e d’impresa.
“La cura dei terreni ai fini di autoproduzione, anche personale e non commerciale, integra – riferisce la Coldiretti provinciale – il presupposto delle esigenze lavorative, quindi la coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo (quale ad esempio quella di raccolta delle olive, conferimento al frantoio e successiva spremitura) sono consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito”.