SONDALO – Il numero dei malati Covid-19 ricoverati nelle strutture ospedaliere della provincia di Sondrio scende a 157 rispetto ai 163 registrati venerdì scorso, sei in meno, di cui nove in Terapia intensiva. Negli stessi giorni sono morte altre 10 persone, cinque donne e cinque uomini, di cui una nata negli anni Venti, sei negli anni Trenta, due negli anni Quaranta e una nata negli anni Cinquanta.
Una situazione che stride con gli scenari mostrati dai mass media, con moltissima gente che ha approfittato della zona gialla per spostarsi, mentre il Coronavirus circola e i contagi continuano. “Serve grande cautela – sottolinea il direttore generale Tommaso Saporito -: l’uso della mascherina a coprire naso e bocca è obbligatorio perché protegge dal contagio chi la indossa. Purtroppo ci sono ancora persone che escono di casa senza indossarla, oppure lasciando scoperto il naso, mettendo in pericolo loro stesse e gli altri: non deve succedere, non ci sono giustificazioni per coloro i quali non si attengono alle regole in una situazione così drammatica”.
Non è raro il caso di utenti delle strutture sanitarie della provincia di Sondrio che si presentano all’ingresso sprovvisti di mascherina con gli operatori costretti a intervenire per fermarli e fornirne una da indossare. Nel mentre decine di medici, infermieri e personale socio assistenziale sono impegnati ogni giorno con i malati Covid-19: una situazione di emergenza che all’esterno pare non essere recepita in tutta la sua gravità, anche se si moltiplicano gli attestati di stima e i ringraziamenti per lo straordinario lavoro che svolgono.
È il caso, ad esempio, dei 19 alunni della classe quarta della scuola primaria di Verceia, che hanno scritto una lettera e una filastrocca per manifestare la loro vicinanza a medici e infermieri stigmatizzando il comportamento dei negazionisti e ribadendo il loro impegno a rispettare le regole. Prima era stato il vescovo monsignor Oscar Cantoni a rivolgersi al personale sanitario per testimoniare la sua vicinanza e la profonda stima ed esprimere la gratitudine della comunità cristiana.
Un plauso che non riguarda soltanto gli operatori impegnati nella cura e nell’assistenza dei malati Covid-19 ma anche gli altri: un paziente ricoverato nel reparto di Urologia dell’ospedale di Sondrio nei giorni scorsi ha scritto ringraziando per la professionalità, la comprensione e la gentilezza riscontrati durante la sua degenza. Piccoli gesti ma importanti che danno conto dell’attenzione dei cittadini nei confronti del personale che lavora nelle strutture sanitarie.