SONDRIO – Come potenziare l’attività sanitaria e sociosanitaria in provincia di Sondrio in virtù della sua identità montana? A provare a rispondere a questa domanda Michele Iannotti, segretario provinciale del Partito Democratico.
Secondo i Dem la soluzione sarebbe duplice: da un lato procedere all’assunzione di personale sanitario adeguato, medico e infermieristico, e dall’altro di provvedere alla riqualifica strutturale di tutti i presidi ospedalieri esistenti, prestando particolare attenzione agli ospedali di Sondrio e Sondalo, senza alcuna contrapposizione tra loro “Utile – ricorda Iannotti in una nota congiunta con il consigliere regionale Fabio Puzzul – solo al governo regionale a trazione leghista per nascondere l’incapacità di gestire il processo di riorganizzazione ospedaliera”.
Il Partito democratico torna a occuparsi di sanità di montagna, in particolare chiedendo alla maggioranza di declinare in atti concreti i tanti proclami a favore delle realtà alpine. Lo fa attraverso due ordini del giorno presentati dal Gruppo consiliare regionale e condivisi dalla segreteria provinciale del partito, che saranno discussi in Aula mercoledì 16 dicembre.
“I nostri atti – sottolineano dal Pd – mirano a impegnare la Giunta regionale a recuperare le risorse economiche necessarie al potenziamento dell’attività sanitaria e sociosanitaria in provincia di Sondrio. A nessuno devono sfuggire le criticità che le nostre zone montane devono scontare: le distanze, la difficoltà di comunicazione e di trasporto, i bacini di utenza diseguali, particolarità ambientali ed epidemiologiche, ovvero tutti fattori che rendono evidente come per garantire servizi sanitari e sociosanitari qualitativamente uguali a quelli erogati nelle realtà lombarde di pianura debbano essere investite maggiori risorse”.
Per questo, secondo Pizzul e Iannotti, “la Giunta regionale deve riconoscere per la sanità di montagna un’adeguata dotazione finanziaria, sia per la gestione ordinaria dei servizi che per gli investimenti tecnologici e infrastrutturali di tutti i presidi ospedalieri esistenti che devono assicurare uniformità di prestazioni su tutto il territorio provinciale. È necessario che si cominci a delineare un modello di sanità specifico per la montagna, diverso da quello di pianura, che punti sul potenziamento e sulla diffusione capillare della medicina territoriale”.