Scuola. I dati che hanno fatto tenere chiuso: a novembre 600 ragazzi positivi su 100mila

Marinoni: "Difficile fare buona sanità senza medici" - Bergamo NewsMILANO- “Si deve ancora lavorare sui trasporti per poter riaprire le scuole”. Secondo Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo e membro del Comitato tecnico scientifico della Regione, la Lombardia non è pronta per riaprire i cancelli delle scuole medie superiori. Manca ancora un’organizzazione strutturale dei mezzi pubblici, che possa renderli “dei luoghi sicuri”. Il problema non è la scuola in sé, quindi. Ma gli spostamenti che inevitabilmente comporta.

Nel corso della riunione della Regione con il Cts di giovedì scorso è stato esaminato un documento che ha poi convinto la giunta regionale a rimandare l’apertura degli istituti.

Il report, consultato dall’agenzia ‘Dire’, è stato redatto da un gruppo di lavoro dell’Associazione italiana di epidemiologia: viene mostrato l’andamento dei contagi per fasce d’età dal 21 settembre al 20 dicembre 2020.

In Lombardia, nella fascia tra i 14 e 18 anni il numero di positivi sembra aumentare esponenzialmente durante il mese di ottobre, quando le superiori avevano ripreso regolarmente le lezioni in presenza.

Tra il 12 e il 18 ottobre i contagi sono circa 300 ogni 100.000 abitanti.

All’inizio di novembre diventano più di 600 ogni 100.000 abitanti. Poi, inizia la discesa che coincide con la ripresa della Dad (Didattica a distanza) alle superiori e con l’istituzione della zona rossa su tutto il territorio lombardo.

A fine novembre i positivi nella fascia d’età tra i 14 e i 18 anni sono 200 ogni 100.000 abitanti.

I DATI/Fonte: Agenzia DIRE

Sono stati questi numeri a far preoccupare la giunta regionale. E in particolare il governatore, Attilio Fontana. Perché, nonostante non sia possibile certificare quando e dove questi ragazzi si siano contagiati (se a scuola o durante le altre attività che in quel periodo erano consentite), i dati analizzati rivelano comunque che in quella fascia d’età il virus si diffonde sensibilmente. Tenere i licei chiusi è stata considerata, quindi, la soluzione migliore per evitare che i numeri ricominciassero ad aumentare.

Secondo Marinoni, visti i dati di questi giorni, prevedere misure di questo tipo è la strategia più’ adatta: “Dobbiamo contenere la diffusione e permettere il tracciamento”.

Fonte: Agenzia DIRE