DELEBIO – Angela Minatta, figlia della signora Pasqua Codega che da 5 anni si trova presso la Casa di Riposo Corti Nemesio di Delebio e che lo scorso 25 dicembre ha festeggiato il suo centesimo compleanno, si fa portavoce di un gruppo di parenti degli ospiti della struttura stessa ma anche di altre site sul territorio.
Minatta afferma: “La domanda ricorrente essenzialmente riguarda il come sarà la vita dei nostri cari dopo il vaccino anti-covid. Ormai quasi tutti gli ospiti delle strutture sono stati sottoposti a vaccinazione. Molti sono in attesa della seconda dose ma poi in concreto come verrà gestita la vita di relazione degli anziani? Potranno tornare ad avere contatti con i loro cari che vedono…da lontano da ormai un anno? Un anno nel quale si sono alternati periodi di videochiamate e di separazione con vetri e plexiglass senza un abbraccio o una carezza. Quale sarà il futuro?”
Ovviamente i parenti sono consapevoli di non poter tornare pienamente alla vita pre-covid ma si augurano di togliere da un isolamento forzato i loro congiunti che stanno soffrendo molto della situazione. “Si sono trovati con una routine ribaltata all’interno delle strutture e a dover affrontare l’allontanamento improvviso dai loro affetti. Questo ha creato e sta creando destabilizzazione, disorientamento e involuzione negli anziani che di sentono soli nonostante gli sforzi del personale per alleggerire la situazione. Si è firmato il consenso alla loro vaccinazione per ridare ai nostri cari una vita più normale, fatta anche di contatti e di quella vicinanza affettiva di cui hanno assoluto bisogno. Se questo non venisse reso possibile viene spontaneo chiedersi a cosa possa essere servito il vaccino. Inoltre merita di essere maggiormente considerato l’impatto devastante di un anno di segregazione negli aspetti psicoaffettivi e sociali sugli ospiti ma anche suoi loro cari”.
Minatta conclude: “Riconosciamo i grandi sforzi fatti dalle Rsa in questi mesi ma ora tocca agli Enti di competenza fornire linee guida e un piano per il dissequestro delle persone fragili che sono in zona rossa dal febbraio scorso”.