SONDRIO – “A un anno dalla pandemia – Come la nostra vita è cambiata improvvisamente”. È questo il titolo del convegno trasmesso ieri sera in diretta streaming sul canale Youtube dell’Ust nel corso del quale autorevoli rappresentanti delle istituzioni locali hanno cercato di tracciare un primo complessivo bilancio rispetto alla situazione sanitaria, economica e sociale, messe duramente a prova dall’emergenza anche in provincia di Sondrio.
“Sembra impossibile che sia passato un anno da quel famoso primo caso di Covid registrato nella nostra Provincia – ha ricordato Elio Moretti, presidente della Provincia di Sondrio – Dopo lo smarrimento iniziale comprendemmo che anche noi dovevamo scendere in campo a combattere una battaglia del tutto inedita. Da allora la priorità è diventata quella sanitaria e ancora oggi, seppur con una cognizione diversa, le nostre abitudini sono profondamente cambiate”.
“La Lombardia è stata la prima Regione d’Europa ad essere così duramente colpita dalla pandemia – ha aggiunto l’assessore regionale Massimo Sertori – e allora l’unica arma che avevamo a disposizione era quella di cercare di cambiare i nostri atteggiamenti. La cosa davvero straordinaria è stata la grandissima collaborazione che fin dall’inizio si è creata sul territorio e fra tutti i rappresentanti delle istituzioni. Il mio appello è che, anche in futuro, si continui a lavorare insieme per concentrarci sul bene comune”.
“Nella gestione dell’emergenza abbiamo registrato una grande coesione istituzionale – ha ribadito il prefetto Salvatore Pasquariello – Ritengo che siano stati compiuti anche importanti passi avanti che hanno fatto del nostro territorio una sorta di apripista rispetto ad altre Province. Ad esempio l’attivazione della Conferenza provinciale permanente, l’attività incessante del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno del quale, al fine di dare indicazioni uniformi alle forze dell’ordine, abbiamo interpretato alcuni aspetti oscuri delle norme facendone anche oggetto di diffusione alla stampa. E ancora, per rispondere alle esigenze di personale nelle case di riposo, ci siamo fatti promotori di un’iniziativa per l’attivazione di corsi gratuiti”.
“La fitta rete che si è costituita sul territorio è stata una delle armi vincenti – ha aggiunto il Direttore generale di ATS della Montagna, Lorella Cecconami – Una prima ondata, a marzo-aprile, ha fatto registrare in provincia di Sondrio circa 1.000 nuovi casi e una seconda, molto più consistente, con circa 9.000 nuovi casi da metà settembre ad oggi e con delle punte anche di oltre 1.000 casi in una settimana tra novembre e dicembre. Ad oggi siamo intorno ai 15mila nuovi casi in tutta l’Ats della Montagna e più di 20mila contatti stretti: numeri davvero molto alti. Ora ci troviamo nella fase discendente, seppur la curva stia calando in maniera molto lenta”.
“Fin dalla fine di febbraio – ha rimarcato anche il Direttore generale ASST Valtellina e Alto Lario, Tommaso Saporito – abbiamo pensato di convogliare tutti i pazienti Covid positivi in una struttura a padiglioni come quella di Sondalo. Complessivamente abbiamo ricoverato 1.950 pazienti e di questi, purtroppo, 391 sono deceduti soprattutto nella prima fase. Nella fase più acuta siamo arrivati a dover ricoverare a Sondalo 240 pazienti Covid positivi contemporaneamente con 24 posti letto di terapia intensiva, partendo dai 6 che erano presenti inizialmente”.
A Marco Bonat, Segretario Generale della Camera di Commercio di Sondrio, poi il compito di tracciare una fotografia del sistema economico provinciale: “Sono stati mesi molto duri: a fine anno il totale delle imprese attive in provincia di Sondrio è calato dell’1,2% mentre a livello regionale dello 0,4%. Se analizziamo i flussi, le iscrizioni sono calate quasi del 12% a livello provinciale mentre a livello regionale del 18%. Il dato più eclatante è quello delle cessazioni che nel 2020 sono diminuite di poco meno del 5% mentre in Lombardia del 14%”.
A concludere l’incontro è stato infine il dirigente Ust, Fabio Molinari: “Grazie ai contributi degli ospiti siamo riusciti a ricomporre i tasselli di un passato recente e a costituire quelli per guardare con fiducia al futuro. Invito pertanto gli studenti a riascoltare questo importante momento di riflessione tramite la mediazione dei propri insegnanti anche perché ripercorrere la nostra storia recente può gettare il seme per porsi delle domande e avviare delle ricerche in modo che i nostri ragazzi possano essere davvero consapevoli della realtà in cui stanno vivendo”.