SONDRIO – L’aumento del prezzo del petrolio si ripercuote negativamente anche sulla filiera del cibo della provincia di Sondrio e gli effetti negativi si sommano, purtroppo, a quelli già prodotti dall’epidemia di Covid-19.
A rimarcarlo è Silvia Marchesini, presidente Coldiretti Sondrio, alla luce dei recenti rincari sul prezzo del greggio che, nelle ultime settimane, ha visto un’accelerazione marcata.
Lo “spread” alla pompa, che in Italia rispetto alla Germania fa segnare un +8% di spesa al litro su benzina e diesel, preoccupa perciò non poco famiglie ed imprese, già in difficoltà a causa della pandemia. In particolare, c’è timore per gli effetti che l’aumento potrà avere sull’intera economia nazionale, dal momento che, se salgono i prezzi del carburante, si riduce il potere di acquisto delle famiglie che hanno meno risorse da destinare ai consumi, mentre allo stesso tempo aumentano i costi per le imprese.
“A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – sottolinea Marchesini – rischia di essere anche il nostro sistema agroalimentare, dove i costi della logistica sono particolarmente incisivi. Questo fatto potrebbe portare ad una brusca frenata di uno dei pochi settori economici che, nonostante la situazione generale dettata dalla pandemia, sta cercando di resistere non senza difficoltà. In queste condizioni è ora più che mai importante individuare alternative sostenibili, come previsto dal piano sul Recovery Plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia, e superare il deficit logistico sbloccando le infrastrutture”.