ROMA – Tutto è pronto per riaprire, domani 15 febbraio, gli impianti di risalita e la stagione sciistica. In queste ore però il Comitato tecnico scientifico ha mostrato scetticismo motivando una nuova possibile chiusura alla presenza di varianti Covid più contagiose. E diverse località sciistiche hanno momentaneamente sospesa la vendita online degli skipass.
Solo una settimana fa era stato dato l’ok alle linee guida degli impiantisti, e le ordinanze regionali avevano fissato la ripartenza delle stazioni sciistiche e dell’economia della neve. Oggi il ministro Speranza avrebbe chiesto di rivalutare la sussistenza dei presupposti per la riapertura delle attività sciistiche e il Cts avrebbe spiegato che “per le mutate condizioni epidemiologiche dovute alla diffusa circolazione delle varianti virali del virus, allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”.
Piomba così nell’incertezza l’intero settore, in attesa di chiarezza su una situazione che avrebbe del paradossale se non giocasse sull’economia di aziende e lavoratori. “Col vecchio esecutivo ci sarebbe stato lo stop” si sussurra in Regione. Ora la valutazione è affidata al nuovo governo Draghi e tra i ruoli di competenza vi è anche la neo ministra alle Autonomie Regionali Maria Stella Gelmini.
Una “soluzione” potrebbe essere quella di rinviare tutto di una settimana, sempre che il monitoraggio del prossimo venerdì non rimetta la Lombardia in zona arancione e a quel punto per lo sci sarebbe l’ennesima beffa.
RedEco