Impianti chiusi. Giorgetti e Gravaglia: “Priorità assoluta per gli indennizzi”

ROMA – La mancata riapertura degli impianti di risalita, imposta dall’incognita delle varianti di Covid-19, ha causato un’ulteriore perdita economica per i gestori del comparto turistico in una stagione già fortemente compromessa.

Sulle tempistiche della decisione adottata a poche ore dalla prevista ripresa – spiegano dal Ministero – ha inciso la crisi di Governo e la formazione della squadra di Mario Draghi. Roberto Speranza infatti fino a venerdì sera era un ministro dimissionario, ha giurato sabato mattina e solo dopo la cerimonia al Quirinale si è potuta riprendere l’attività, tra cui appunto le carte del Cts che eccepivano sulla riapertura dello sci amatoriale.

Dai banchi del Governo parlano anche i leghisti Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Massimo Garavaglia (Turismo): “Non è solo questione di cifre: non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti quando la stagione non era ancora compromessa, probabilmente ne serviranno di più, a maggior ragione se ci sono altri stop. Gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta, quando si reca un danno, il danno va indennizzato; già subito nel prossimo decreto”.