SONDRIO – L’emergenza sanitaria che si protrae da un anno e l’evoluzione della pandemia, l’importanza dei vaccini e le regole da rispettare: temi di stretta attualità trattati da chi è in prima linea per accrescere la consapevolezza dei ragazzi.
Una prima classe del ‘classico’ in presenza e tutte le altre classi del biennio collegate in streaming hanno seguito al liceo ‘Piazzi Perpenti’ l’incontro con due medici dei reparti Covid-19 all’ospedale ‘Morelli’ di Sondalo: le dottoresse Chiara Rebucci e Patrizia Zucchi, entrambe infettivologhe. Un’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’ufficio scolastico territoriale di Sondrio, il liceo ‘Piazzi Perpenti’, l’Azienda socio sanitaria territoriale Valtellina e Alto Lario e l’Agenzia di tutela della salute della Montagna.
In apertura, l’assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione Marcella Fratta ha evidenziato l’importanza di condividere informazioni corrette e di mantenere alta la guardia per gestire una situazione molto difficile. Il dirigente scolastico territoriale Fabio Molinari ha esortato i ragazzi ad avere pazienza, a rispettare le regole e a guardare sempre in avanti con un atteggiamento positivo, mentre il dirigente scolastico Giovanna Bruno ha invitato alla resilienza: questa esperienza difficile deve essere vissuta come un’occasione di crescita. È toccato al vice sindaco Lorenzo Grillo Della Berta, anch’egli medico temporaneamente trasferito nei reparti Covid-19, introdurre i temi dell’incontro, sottolineando la necessità di riordinare le informazioni da cui siamo bombardati, che spesso creano confusione, per avere consapevolezza di quanto sta accadendo.
Nei loro interventi, le dottoresse Zucchi e Rebucci hanno spiegato come i virus nascono, vivono e si moltiplicano, quali danni causano e come possono essere fermati. Hanno raccontato un’esperienza iniziata quasi un anno fa, il 4 marzo: la definizione dei protocolli, l’allestimento dei reparti e i primi pazienti, cresciuti a dismisura in pochi giorni.
Una strana vita, l’hanno definita, un film del quale non erano soltanto spettatori: dagli oltre 200 pazienti curati contemporaneamente ad aprile fino ai cinque in estate con la prima ondata, quindi la seconda da settembre, più pesante, e la speranza di contenere la terza. Il rapporto con i pazienti, sofferenti e soli, lontani dagli affetti, da confortare con una parola, una carezza, uno sguardo: quelli che vengono accompagnati verso la guarigione e chi non ce la fa.
Fino alla situazione attuale, più tranquilla, e l’importanza del vaccino che protegge, riduce la capacità di essere diffusore e previene l’origine di varianti. Numerose e circostanziate le domande degli studenti che hanno voluto approfondire il contesto nel quale si è sviluppata la pandemia, gli aspetti psicologici legati alla paura della malattia, la risposta vaccinale, il raffronto con l’epidemia di sarà del 2008, dimostrando interesse e partecipazione. In questa situazione riordinare le informazioni, controllare le fonti che le diffondono e valutarle con spirito critico diventa fondamentale per far crescere la consapevolezza: questa la raccomandazione ai ragazzi.