SONDRIO – La tragedia che ha colpito la Valdidentro con la morte di Daniele Bradanini ha attirato l’attenzione di tutta la provincia sulla situazione della sanità di montagna che, anche a seguito della pandemia Covid-19 in corso, non consente di rassicurare gli abitanti e tantomeno potrebbe tranquillizzare i turisti intenzionati a trascorrere, quando sarà possibile, le proprie vacanze in valle.
È del tutto evidente che un territorio vasto, da Livigno a Madesimo e con orografia complicata per via dei dislivelli e delle numerose valli laterali, ha esigenze del tutto particolari, non fronteggiabili con una logistica adatta al resto della Lombardia: le distanze, non tanto chilometriche quanto quelle relative ai tempi di percorrenza per i mezzi stradali, non consentono l’utilizzo delle sole ambulanze ed auto mediche, peraltro presenti in poche ed isolate unità; la scarsità di personale medico posto a presidio del territorio richiede trasporti celeri con mezzi adeguati sia nel numero che nella totale copertura diurna e notturna.
L’unica soluzione praticabile è rappresentata dalla possibilità di utilizzo del mezzo aereo che deve essere perciò disponibile 24 ore al giorno sul territorio provinciale.
La presenza di un elicottero abilitato al volo notturno presso l’aviosuperficie di Caiolo con i relativi costi a carico della collettività deve essere garanzia di soccorso per tutta la popolazione valtellinese e valchiavennasca in ogni momento sia del giorno che della notte; solo l’uso di un mezzo tanto agile quanto veloce può consentire di evitare il ripetersi di episodi che suonano inaccettabili alla popolazione valtellinese.
Con questo obiettivo la Provincia di Sondrio si sta attivando presso Regione auspicando di raggiungerlo al più presto, per la massima tutela della salute degli abitanti della provincia che, come emerso anche nel contrasto alla pandemia in corso, può essere perseguito con il massimo dispiego di risorse sia umane che economiche.
Elio Moretti
Presidente Provincia di Sondrio
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