VAL MASINO – Non si placano le polemiche attorno ai lavori per la realizzazione del sentiero inclusivo – attrezzato anche per accogliere i disabili – nella riserva naturale della Val di Mello, in Val Masino.
Gli interventi iniziati da poco, da molti, sono considerati eccessivamente invasivi e non rispondenti all’accordo faticosamente raggiunto tra Ersaf – ente promotore e attuatore del progetto – e le Guide Alpine, impegnate nel preservare la riserva fin dalla sua fondazione nel 2009.
A scendere in campo a difesa della naturalità della Val di Mello anche il gruppo di minoranza consiliare: “Il sentiero inclusivo – sottolineano i consiglieri Stefano Scetti e Pietro Taeggi – non è un’opera brutta ma fuori contesto”.
Secondo i banchi dell’opposizione, infatti, sarebbe più opportuno investire le risorse destinate al sentiero inclusivo – 400mila euro – sulla viabilità principale, magari introducendo e facendo rispettare, lungo la mulattiera già esistente, orari di transito per i mezzi agricoli, realizzando le fognature, assenti in tutta l’area, e rendendo il tracciato inclusivo ed accessibile a tutti.
“Il sentiero – aggiungono Scetti e Taeggi – ha un potenziale infinito se non viene modificato, se l’area resta naturale, senza alcun intervento. Per anni si è addirittura parlato di limitare gli accessi alla Val di Mello e un sentiero del genere sembra vada in direzione opposta a quanto fatto fino ad ora”.
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