MILANO – Uncem Lombardia prende le distanze dal nuovo provvedimento del governo in materia di riaperture che utilizza un metodo di misura uguale per tutta Italia, forse senza tener conto delle differenze evidenti tra città di grandi dimensioni e piccoli paesi di montagna.
“Differenziare le regole per le località di montagna è fondamentale per permettere a questi territori di ripartire davvero – sottolinea il presidente di Uncem Lombardia Tiziano Maffezzini – Le riaperture stabilite dal Governo, previste dal 26 luglio, non faranno che mettere in difficoltà, nuovamente ed ulteriormente, le attività in quota, già fortemente penalizzate per le chiusure degli impianti sciistici durante la stagione invernale”.
Il rappresentante delle Comunità Montane lombarde, infatti, invita il governo ad adottare misure che siano coerenti con l’altimetria dei paesi. Gli abitanti dei paesi sotto i 5.000 abitanti possono già contare su un piccolo accorgimento, che però è fondamentale: potersi spostare nei capoluoghi di riferimento liberamente. È giusto si valuti anche una differenza relativamente ai loro esercizi pubblici.
“Al di sopra dei 600 metri di quota – aggiunge Maffezzini – il clima è ancora freddo. Non è possibile offrire una cena all’aperto. Gli esercizi commerciali di montagna hanno già perso completamente la stagione invernale, devono perciò essere messi in condizione di lavorare serenamente, con le stesse possibilità degli altri”.