SONDRIO – La circolare del 24 aprile scorso, con cui il ministero dell’Interno ritiene che il Dl ‘Riaperture’ vieti ai bar la possibilità di effettuare la somministrazione al banco, è giuridicamente incomprensibile e non ha alcun fondamento di sicurezza sanitaria, o almeno questa è la posizione sostenuta dall’Unione del Commercio e del Turismo di Sondrio.
Stando alla circolare del ministero dell’Interno la somministrazione al bancone non si potrà fare prima del 1° luglio, mentre a partire dal 1° giugno sarà possibile consumare al chiuso ma al tavolo. “È un attacco al modello di offerta del bar italiano – dichiara Piero Ghisla, presidente di Fipe Sondrio, categoria presente nell’Unione del Commercio e del Turismo – che si differenzia da quelli degli altri Paesi, proprio perché basato sul consumo al banco. Un provvedimento punitivo ingiustificato, anche sotto il profilo scientifico sui rischi sanitari che si corrono. Anzi, la scienza continua a sostenere che il rischio di contagio cresce con l’aumento del tempo di contatto”.
Per dare voce agli oltre 500 bar della provincia di Sondrio, Fipe/Confcommercio di Sondrio si associa alla richiesta del presidente nazionale della categoria di un intervento urgente da parte del Mise, perché ormai il tema della salute pubblica non può essere separato da quello della tenuta di un intero settore produttivo.