Montagna. Troppi ‘falsi allarmi’: i consigli del Soccorso alpino

MILANO – Le operazioni di ricerca di persone disperse sono complesse e la loro attivazione muove persone, mezzi e risorse, a partire dal momento in cui i soccorritori ricevono la segnalazione d’intervento. Si può fare molto per contribuire a ridurre quelle segnalazioni di mancato rientro che sono dovute a un disguido o all’assenza di informazioni.

Per esempio, è utile programmare l’itinerario con molta attenzione, come pure comunicare ai familiari o ai conoscenti dove si ha intenzione di andare e l’orario del probabile rientro; se l’itinerario è lungo, date informazioni sul tragitto che intendete compiere. Valutate sempre bene competenze e grado di difficoltà; consultate i bollettini nivometeorologici e indossate calzature e abiti adeguati.

Un comportamento che può essere molto utile è quello di caricare bene i telefonini e portare sempre con sé eventuali batterie esterne, per essere raggiungibili anche a distanza di ore, considerando tuttavia che in montagna possono esserci aree in cui la copertura non è costante.

Altro accorgimento da mettere in pratica: portare con sé una lampada frontale o dispositivi utili per segnalare la propria presenza, persino un fischietto può essere utile.