TRAONA – Alle 10 di questa mattina ha preso il via la manifestazione contro i ritardi nell’apertura del ponte di Traona.
I cittadini della Bassa Valtellina hanno chiesto la progettazione e la messa in opera di un nuovo ponte e una strada adeguata alla viabilità odierna.
A introdurre la manifestazione Roberta Bonetti, una delle promotrici: “ La nostra manifestazione vuole rappresentare la voce di tutta la costiera dei Cech, dei cittadini di Cosio e di Morbegno, ma è anche la voce di tutte quelle persone Cech, per dovere o per piacere, devono transitare da qui – ha spiegato Bonetti -. Ma soprattutto crediamo che sia lo sfogo di chi è stanco di questa situazione e di questo sistema che è malato nel gestire la cosa pubblica, dove chi ha l’onere e l’onore di governarci, in moltissimi casi, non ha purtroppo l’atteggiamento “del buon padre di famiglia. Abbiamo deciso di dare un nome a questa manifestazione: Il Ponte delle assurdità“.
Assurdità perché? Il nostro caro e vecchio ponte risale agli anni ’60. Già negli anni ’90 si era capito che fosse stanco ed esausto e per questo fu ritenuto necessario abbatterlo per realizzarne uno nuovo: era tutto deciso, progettato e appaltato, ma nel 1999 la ditta appaltatrice, ci raccontano, preferì pagare una penale di circa 200 milioni delle vecchie lire piuttosto che eseguire i lavori. Questo pare sia accaduto per un errore di stima nel calcolo della quantità del ferro necessario alla realizzazione dell’opera. Quindi il progetto finì nel cassetto. Assurdità perché negli anni 2000, nella progettazione della nuova viabilità di accesso alla Valtellina, stiamo parlando del primo e secondo lotto della nuova SS 38 che da Colico va fino al Tartano, si dimenticano di noi: non viene prevista la realizzazione del nuovo ponte di Traona, ovvero il collegamento naturale e strategico tra la nuova 38 e i territori della costiera Retica. Va sottolineato che in questo progetto Bim, Camera di commercio e Provincia abbiano finanziato con quasi 100 milioni di euro un’opera statale. Un fatto che crediamo sia unico nella storia italiana. Concordiamo tutti che questo è stato un errore imperdonabile della politica? – continua Bonetti -. Assurdità perché nel 2016, per la seconda volta, la Provincia ha deliberato per la realizzazione del nuovo ponte ma subito dopo, nel febbraio 2018, ha inspiegabilmente cambiato idea, revocando i finanziamenti e decidendo di mettere in sicurezza un ponte considerato uno tra i 5 nelle condizioni peggiori della provincia di Sondrio. Una delle motivazioni alla base della rinuncia alla nuova opera fu che l’avvio del cantiere per il nuovo ponte avrebbe comportato la chiusura alla viabilità Cosio-Traona per ben un anno e mezzo… A voi ogni giudizio” conclude Roberta Bonetti.
A questo punto i circa 400 manifestanti capitanati da Iseo Bonini, altro promotore della manifestazione, si sono diretti dal via alla Stazione fino a via Valeriana. Il tutto nel rispetto delle norme anti Covid, mantenendo il distanziamento e indossando la mascherina come ripetuto più volte da Bonini stesso.
“Vogliamo un ponte nuovo”, “la bassa valle non molla”, alcune frasi pronunciate durante il corteo, “un ponte per i nostri figli” al passaggio di fronte alla scuola media e gli applausi di approvazione dei ragazzi che si trovavano all’esterno per l’intervallo.
A conclusione della mattinata l’arrivo al cimitero, dove ad attendere il corteo c’erano i sindaci di Traona, Morbegno, Mello, Civo, Cercino, Cino e Mantello. Ha aderito anche il Comune di Dazio.
T. B.
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