SONDRIO – Secam prima di altri ha intravisto nel Recovery fund una straordinaria opportunità per evolversi, realizzando progetti ambiziosi per migliorare l’efficienza e il servizio reso agli utenti con innovativi progetti già in fase di elaborazione per oltre 60 milioni di euro. L’inizio di una nuova era per la società di proprietà dei Comuni, delle Comunità Montane e della Provincia di Sondrio che gestisce il Servizio idrico integrato e i Servizi di igiene urbana.
Per affrontare la sfida del Pnrr, Secam ha rafforzato la propria struttura attraverso la nomina di un garante etico e della commissione etica. È stato il presidente Raffaele Pini a introdurre il garante etico, il professor Marco Villani, magistrato e membro della Corte dei Conti. La commissione etica che affianca Villani è formata da Olga Perito, dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Francesco Vellucci, revisore contabile che collabora con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Carlo Perticaroli della segreteria della Corte dei Conti.
Nel suo intervento ad aprire la seduta dei soci, riunitasi ieri a Cedrasco, Pini ha evidenziato come, nonostante l’onda anomala della pandemia, la società abbia garantito i servizi pubblici essenziali ai cittadini e mantenuto gli impegni nei confronti di banche e fornitori. “Dalle crisi peggiori nascono le opportunità migliori – ha detto – ora la sfida è per una gestione più efficiente attraverso la razionalizzazione degli impianti e la realizzazione di nuovi progetti”.
È toccato quindi al direttore finanziario Andrea Portolani illustrare il bilancio 2020 di Secam, sul quale ha inciso la pandemia, i cui effetti negativi si sono riversati sull’intero comparto. Nonostante ciò, Secam ha mantenuto le proprie posizioni con un valore della produzione, pari a oltre 57 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, e ricavi che sfiorano i 52,5 milioni di euro, in crescita del 3%. Il margine operativo lordo, importante indicatore di redditività, è pari al 18,6% del fatturato, a 9,750 milioni di euro, il 22,80% in più su base annua. L’utile netto è di 39.162 euro. I costi operativi ammontano a quasi 47,7 milioni di euro: scendono i costi per l’acquisto di materie prime e di servizio e per il personale. Il patrimonio netto è aumentato di quasi il 27%, passando da 13,7 a 17,4 milioni di euro.
Nel corso del 2020 Secam ha effettuato investimenti per quasi 11 milioni di euro, principalmente nel settore idrico. Il bilancio chiude in modo soddisfacente, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. Puntare sugli interventi che potranno beneficiare di contributi anche legati al Pnrr consentirà di generare risparmi o maggiori ricavi dal punto di vista economico, fino a tradursi in un contenimento dei costi delle bollette a carico degli utenti, poiché gli investimenti cofinanziati non sono a carico della tariffa. Il bilancio è stato approvato da oltre il 71% del capitale presente.
L’amministratore delegato Gildo De Gianni è intervenuto per illustrare gli investimenti programmati, pari a oltre 60 milioni di euro, che sosterranno la realizzazione di una serie di progetti, già definiti o in corso di elaborazione, e saranno finanziati con fondi regionali e sul Pnrr. La Regione Lombardia ha già concesso oltre 4,1 milioni di euro, su una spesa totale di 8,5, per i progetti per il recupero dei fanghi degli impianti di depurazione, per il collettamento dei reflui fognari e per il sistema di depurazione della Bassa Valle. Sulla depurazione il progetto è allargato all’intera provincia e prevede la riduzione da 27 a 10 degli impianti per migliorarne efficienza ed economicità, diminuendo l’impatto ambientale.
Un altro progetto riguarda l’adeguamento dell’impianto di Postalesio per il biogas per produrre biometano da destinare a carburante per i quasi duecento automezzi di Secam. Con il progetto “Impianti di gestione dei rifiuti” si prevede la riconversione dell’impianto di Cedrasco finalizzata al recupero di frazioni non materia.
Nel settore idrico si interverrà sulle infrastrutture primarie e sulla riconversione e ampliamento dei bacini con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e contenere i costi di gestione. Per reti fognarie e trattamento acque sono previsti interventi in varie località della provincia di Sondrio. Undici di questi progetti, per 10,5 milioni di euro, sono già stati inviati al Ministero della Transizione ecologica.