SONDRIO – Sembra non fermarsi il rincaro dei prezzi delle materie prime legate al settore dell’edilizia, considerato da molti economisti centrale nel quadro di una ripresa economica post pandemia.
“Il rincaro improvviso, elevato e imprevedibile sta assumendo dimensioni critiche e le cause sono diverse e assai complesse – sottolineano da Confartigianato Sondrio – Vi è in atto una spinta inflazionistica legata a logiche macroeconomiche e non da escludere qualche operazione di speculazione di cui le imprese però sono “vittime” al pari dei Committenti sia pubblici che privati. Le imprese in sintesi non hanno alimentato questa spinta ma la stanno subendo”.
Un evento quello del rialzo dei prezzi, imprevedibile e dettato da cause di forza maggiore esterne alle aziende esecutrici dei lavori. Per questo Confartigianato ha suggerito alle imprese, in particolare a quelle che lavorano nel campo degli appalti pubblici, di richiedere alle stazioni appaltanti e/o ai committenti una revisione prezzi.
Alle imprese sono state forniti alcuni possibili strumenti per far valere le proprie ragioni anche alla luce del fatto che tali casi sono contemplati dal “Codice dei Contratti Pubblici” che prevede per l’appunto degli strumenti a tutela delle imprese.
“La questione – concludono – però va affrontata nel suo complesso e le Stazioni Appaltanti devono verificare in autonomia ogni possibile soluzione per evitare che il tutto si traduca in una sospensione o in uno stop dei lavori pubblici o peggio ancora che tali rincari debbano gravare sulle spalle delle imprese o alimentare una deleteria guerra ad aggiudicarsi lavori non remunerativi. L’auspicio è che le Stazioni Appaltanti del territorio prendano atto della situazione del tutto straordinaria ed imprevedibile e che venga da subito scongiurato uno stop ai lavori pubblici che finirebbe solo penalizzare tutto il territorio”.