SONDRIO – Grazie alla Pet dell’ospedale di Sondrio oltre 400 persone residenti in Valtellina e Valchiavenna si sono risparmiate un viaggio fuori provincia per eseguire l’esame.
Dalla sua entrata in funzione, avvenuta a febbraio, l’apparecchiatura ha confermato le attese fornendo una risposta puntuale al bisogno di una diagnostica di alto livello che risulta indispensabile nell’individuazione dei tumori in fase precoce e successivamente per valutare l’efficacia di una terapia oncologica. La Pet è in grado di soddisfare complessivamente ogni anno oltre 15mila richieste tra diagnostica e terapie. Nei primi sei mesi del 2021 ha garantito il 125% delle prestazioni fornite nel 2019, prima dell’emergenza sanitaria, a fronte di un obiettivo del 95%.
Con l’altra apparecchiatura di recente installazione, la Moc, che consente di misurare la quantità di calcio nelle ossa per evidenziare un’eventuale riduzione della densità ossea, l’osteoporosi, nei primi sei mesi del 2021 sono stati eseguiti 800 esami, anche in questo caso evitando trasferte fuori provincia, come avveniva fino all’anno scorso.
I pazienti in ingresso relativamente alle cure di radioterapia sono stati 247 nel primo semestre di quest’anno contro i 186 del 2019 e i 188 del 2020. La Medicina nucleare ha fornito 1595 prestazioni, oltre 1100 in più rispetto all’anno precedente, mentre la Radioterapia oncologica è passata da 4239 a 4732 prestazioni complessive. Da giugno in avanti i numeri sono ulteriormente aumentati perciò lo scarto sull’intero anno sarà anche più evidente a fine 2021.
“Con le nuove apparecchiature, la Pet, la Moc e la radioterapia stereotassica, abbiamo senza dubbio migliorato l’attrattività del nostro reparto – sottolinea Claudio Barbonetti, direttore facente funzioni – innanzitutto recuperando pazienti della provincia di Sondrio che prima non potevamo seguire ma anche utenti provenienti da fuori che per la Pet sono più del 10% e per le prime visite si sale al 20%”.