“Ciao amici, avrei voluto scrivere questo post dopo un bella stagione o una gara, ma dopo l’operazione dello scorso marzo, la riabilitazione è stata lunga e difficile e così ho dovuto prendere una decisone definitiva. Da oggi si volta pagina, non farò più l’atleta scelta che purtroppo è maturata con il tempo vedendo che il fisico non rispondeva più come volevo” così apre il suo ultimo post da professionista Roberto Nani, sciatore alpino classe 1988 nato a Sondalo e residente a Livigno.
“Ci ho riflettuto molto con la consapevolezza che avrei potuto dare ancora a questo sport, vedendo come stava andando la stagione prima di essere operato alla schiena ma quando il corpo dice basta non puoi fare altro. Da bambino ho cominciato a sciare per divertimento senza troppe pressioni e aspettative ma con tanta voglia di divertirmi e dare il meglio di me. Non ho raggiunto a pieno tutto quello che volevo e questo mi rattristisce ma sono contento comunque di essere stato per diversi anni nei top 10 al mondo e di aver corso contro atleti che hanno fatto la storia dello sci. Tutto frutto di una grossa passione, consapevolezza, e una palla di fuoco dentro di me che alimentava il tutto”.
“La cosa che mi rende più fiero è che nella mia carriera non c’è stata una scorciatoia, anzi mi sono guadagnato tutto sul campo, grazie all’aiuto di amici e professionisti che nel tempo mi sono stati vicini.
Una carriera con tanti momenti di soddisfazione ma molti anche quelli di sconforto che comunque vuoi o non vuoi devi affrontare e trovare nuove energie per andare avanti e fare tutto ancora meglio”.
“Ringrazio di cuore tutte quelle persone che hanno contribuito a farmi vivere un sogno, a tutte quelle persone che mi hanno sostenuto nel mio percorso e anche quelle che hanno reso la strada meno facile.
Un’abbraccio a tutti i colleghi che ho avuto in pista e fuori sarete sempre un ricordo fantastico. A tutti voi fans che nel bene e nel male eravate lì a tifare per me. Ma un grazie enorme va anche alla mia famiglia senza loro tutto questo non sarebbe stato possibile” conclude l’ormai ex atleta olpimpico