GEROLA ALTA – La Comunità Montana Valtellina di Morbegno è la nuova proprietaria degli impianti a fune situati nel comune di Gerola Alta, prima in capo alla società Pescegallo 2000, che vedeva la partecipazione dello stesso ente, con una quota del 71%, della Fupes per il 20% e dei Comuni delle valli del Bitto e di Gerola per il restante 9%, e che è stata posta in liquidazione.
Una serie di passaggi complessi, tra la valutazione del valore degli impianti, stimato in 110mila euro, e la compensazione dei crediti di pare importo che la Comunità Montana vantava nei confronti della società, per un passaggio di proprietà che garantisce un futuro alla stazione sciistica di Pescegallo. Il percorso che si è concluso questa mattina con la firma dell’atto notarile era stato avviato all’indomani dell’insediamento dell’attuale Giunta esecutiva, nell’autunno del 2019.
Formalmente la Pescegallo 2000 non esiste più, come una sentenza della Corte dei Conti aveva imposto: per la Legge Madia che disciplina le partecipazioni pubbliche, la società non possedeva i requisiti per essere partecipata dagli Enti pubblici. Nello specifico, la Comunità Montana Valtellina di Morbegno è proprietaria della sciovia monoposto Pianone di Salmurano, realizzata nel 1998, della seggiovia Fenile-Salmurano a due posti, entrata in servizio nel 2001, con l’ex stazione di arrivo, ubicata a quota 1900 metri, e della vasca di accumulo dell’acqua per l’innevamento artificiale. Il primo impegno è quello di procedere alla revisione complessiva degli impianti, scaduta nel 2020 e prorogata al 31 dicembre 2022. La Comunità Montana di Morbegno, in quanto ente pubblico, avrà accesso più facilmente ai finanziamenti.
“Oggi abbiamo perfezionato un atto che mette al sicuro gli impianti per gli anni a venire – è il commento del presidente dell’ente comprensoriale Emanuele Nonini – e tutela l’unica stazione sciistica del mandamento che, seppure piccola, è molto frequentata e consente ai nostri ragazzi di praticare gli sport sulla neve vicino a casa. Abbiamo mantenuto l’impegno assunto nel momento dell’insediamento, condiviso con l’assemblea che aveva votato il Dup, il Documento unico di programmazione: senza questo intervento diretto a partire dal 2023 gli impianti sarebbero rimasti chiusi. Questo non succederà perché con la revisione generale che affideremo, che avrà un costo di circa 300mila euro, gli impianti saranno salvaguardati per i successivi dieci anni. Il nostro prossimo impegno sarà quello di creare sinergie con gli altri enti pubblici e con i privati e di promuovere iniziative per il potenziamento e lo sviluppo della stazione sciistica”.
Indispensabili per accedere alle piste da sci durante l’inverno, nella stagione estiva gli impianti consentono di raggiungere località molto frequentate per passeggiate ed escursioni. Rappresentano una risorsa non solo per la Valgerola ma per l’intero mandamento e sono considerati strategici per lo sviluppo turistico, anche in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.