BOLOGNA – Alla sesta edizione di Italian Cheese Awards brilla l’arte casearia valtellinese: Francesco Miotti, storico casaro della Latteria Sociale Valtellina, ora in pensione, ha vinto il premio alla carriera. La consegna del prestigioso riconoscimento è avvenuta sabato scorso, sul palco del Centro Congressi di Fico, a Bologna, dove si è svolto l’atto conclusivo del premio dedicato al settore lattiero-caseario nazionale. I dieci premi per le diverse categorie di formaggio e i sette premi speciali, tra cui quello vinto da Miotti, assegnati dalla redazione di Guru Comunicazione, sono rimasti segreti fino alla consegna.
Una vita lavorativa trascorsa a trasformare il latte delle mucche allevate in Valtellina in formaggi che si distinguono per la bontà e la tipicità per Miotti. Originario di Ponte in Valtellina, dopo aver appreso l’arte casearia dal maestro Lino Rigon alla scuola di Thiene, in provincia di Vicenza, inizia subito a lavorare, prima alla Colavev quindi all’allora Latteria di Delebio che, negli anni, contribuisce ad affermare come il più importante caseificio della montagna lombarda.
A vent’anni non ancora compiuti è già primo casaro: a lui si deve la messa a punto del Valtellina Casera, che nel 1995 ottiene la Dop. Accanto alla linea di formaggi semiduri, sviluppa la produzione di formaggi molli della tradizione locale, come lo Scimudin, e il rinomato Piattone, oltre ai formaggi di capra, al burro e alla ricotta. Sempre disponibile ad aiutare i colleghi, accompagna la crescita dei giovani casari della cooperativa diventando il punto di riferimento del caseificio. È andato in pensione il 31 luglio scorso, dopo oltre 42 anni di intenso e proficuo lavoro al servizio della Latteria Sociale Valtellina di Delebio.
Il premio alla carriera di Italian Cheese Awards si aggiunge alle decine di premi ottenuti al concorso dei formaggi della Mostra del Bitto. Ha ritirato l’ultimo nell’edizione 2021, per il Valtellina Casera giovane, ma anche i due ottenuti proprio nel giorno in cui Miotti veniva festeggiato a Bologna, dai colleghi Antonio Barri, Paolo Pini e Enrico Martinelli sono un po’ suoi, come lo saranno quelli che la cooperativa vincerà nei prossimi anni.