MILANO – L’Italia è un paese a rischio desertificazione per oltre il 20% del suo territorio, e nonostante l’arrivo dell’autunno e delle prime piogge, i deserti – concettualmente lontani ed esotici per l’Italia – stanno sempre più diventando triste realtà in molte zone della penisola, tra cui la Lombardia.
A questo proposito, con la volontà di stimolare una forte reazione della collettività e proporre un uso più diligente dell’acqua, Finish – attraverso il progetto “Acqua nelle nostre mani” – ha lanciato un ulteriore grido di allarme sul tema siccità, presentando la prima Guida Turistica ai Deserti d’Italia.
Il progetto, che nasce con il coinvolgimento del fotografo di fama internazionale Gabriele Galimberti, vincitore nel 2021 del World Press Photo con il progetto “The Ameriguns”, racconta di un viaggio, svolto durante i mesi scorsi con la sua collaboratrice e fotografa Camilla Miliani, che lo ha portato a documentare e raccontare delle “mete turistiche” anomale per il nostro paese, in via di desertificazione.
Le zone fotografate diventeranno oggetto di una mostra fotografica a Milano, che garantirà a chiunque lo vorrà di osservare una realtà non più così nascosta e improbabile per il nostro paese, godendo di questi spettacoli così particolari.
In Lombardia, uno dei luoghi più belli delle Alpi è un deserto; inimmaginabile pensare che sia circondato da catene montuose che lo fanno somigliare ad un cratere. Chiuso a sud da due dighe, il Montespluga si poggia verso est al Monte Cardine (m. 2.467) che separa la Val Loga dalla Val Schisarolo, mentre a ovest su cime quali Pizzo d’Emet (m. 3.209), Spadolazzo (m. 2.720) Ursaregis (m. 2.835) e Pizzo Suretta (m. 3.027).
La capacità del lago, in condizioni ottimali, è di circa 32 milioni di metri cubi, ma Gabriele Galimberti durante il suo viaggio ha visto solo un 10% di superficie bagnata a causa della forte siccità e sempre più impattante desertificazione. Esteso per 1.69 km², con una profondità massima di 67 m, il Deserto di Montespluga attrae e aliena allo stesso tempo.