SALT LAKE CITY (USA) – Tira una brutta aria sul ghiaccio valtellinese, decisamente più fredda rispetto a quella percepita in questi giorni invernali. Pesantissime infatti sono le ultime dichiarazioni di Arianna Fontana, regina dello short track a livello italiano e non solo, che è tornata a parlare sullo strappo irricucibile con la FISG (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio). L’atleta con più medaglie olimpiche nella storia del suo sport (nove) potrebbe infatti clamorosamente gareggiare con la nazionale USA nelle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.
È proprio Fontana a parlare di questa possibilità, spiegando sui social: “Lascio Salt Lake City dopo aver rimesso i pattini ed esplorato nuove opzioni. Ho deciso di aggregarmi al viaggio che Anthony (Lobello, il marito, ndr) aveva già in programma qui per vedere cosa hanno da offrire gli Stati Uniti e SLC nel caso dovessi continuare il mio viaggio olimpico”.
“È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che vi ho aggiornato sui problemi che ho dovuto e devo affrontare. Purtroppo non ci sono state comunicazioni costruttive sulla mia partecipazione ai Giochi Olimpici del ‘26 da parte della FISG dopo che, dall’aprile scorso, ci sono state ammissioni, da parte del presidente della FISG, di errori commessi e fatto promesse che non sono mai state mantenute. Lo staff rimane, in parte, quello che ha permesso ad atleti di prendermi di mira durante gli allenamenti e questo non è accettabile”.
“La strada davanti a me non è facile, ma so che non tollererò più che il personale tecnico e federale prenda decisioni per isolarmi senza assumersi la responsabilità di queste decisioni – continua l’atleta -. Alla base della nostra società c’è il senso di responsabilità nei confronti delle proprie azioni e parole. Non vedo perché dovrebbe essere diverso nello sport. Negare e non affrontare i problemi ha solo creato più problemi e so che non posso avere quel tipo di persone o problemi intorno a me se decidessi di continuare”.
Una spiegazione anche sull’assenza dalle piste: “Questo non è mai stato un “anno sabbatico”, non ho gareggiato perché non posso giustificare di gareggiare per una federazione che condona comportamenti e decisioni dannose nei miei confronti. Finché quelle decisioni e azioni saranno approvate, non tornerò e se dovessi decidere di competere in futuro, il mio percorso sarà completamente separato da quello che il direttore tecnico e il suo staff hanno pianificato per il gruppo italiano. In quel caso, mi dispiacerà non allenarmi con il resto degli atleti italiani, ma la mia fiducia nello staff tecnico e federale è irrecuperabile“.
“Ho davanti a me decisioni importanti da prendere e tutte le carte sono sul tavolo, anche quelle che pensavo non avrei mai preso in considerazione” tuona Arianna Fontana per concludere.