SONDRIO – Il Comitato CSI di Sondrio organizza, in collaborazione con l’US Chiavennese, il GS CSI Tirano e il patrocinio dei Comuni di Chiavenna e Tirano, due importanti incontri formativi incentrati sul tema “Società sportiva e Comunità educante: relazioni tra genitori, allenatori e dirigenti sportivi”.
A parlarne una figura di alto profilo, decisamente qualificata, come l’assistente ecclesiastico nazionale del Centro Sportivo Italiano, il principale ente di promozione sportiva in Italia, Don Alessio Albertini, fratello del calciatore Demetrio. Il primo incontro è fissato per venerdì 3 marzo 2023 alle 20.45 alla Sala convegni della Banca Popolare di Sondrio a Chiavenna e ci sarà la partecipazione anche di Daniele Tacchini, allenatore professionista Uefa A e responsabile della formazione calcio del CSI. Si replica poi a Tirano il 10 marzo alle 21 all’Auditorium delle scuole Trombini nell’ambito del progetto “Sport nei parchi” promosso da Comune di Tirano e Sport e Salute.
“Davanti ai giovani che crescono è la comunità che si deve mettere d’accordo e capire il modo coerente per crescere tutti insieme – queste le parole del responsabile formazione del Comitato CSI di Sondrio Giordano Rossi –. Dobbiamo essere una comunità che si muove nel suo insieme, al servizio dei nostri giovani con lo scopo di educarli e farli crescere al meglio”.
E proprio in quest’ottica, a Chiavenna l’incontro vedrà la partecipazione del formatore calcio CSI Tacchini, mentre a Tirano dopo la via crucis del venerdì che si concluderà al campo sportivo, ci si recherà insieme all’incontro con Don Albertini. “Uno sforzo di coordinamento – spiega Rossi – che però ci permette concretamente di vivere insieme questo evento, anche se siamo realtà e componenti diverse della comunità”.
E a chi si chiede perché un prete a parlare di questi temi, la risposta viene proprio da Don Alessio: “Dalla sua nascita, il Centro Sportivo Italiano ha sempre avuto accanto la figura del prete, compagno di viaggio nella fantastica avventura educativa dello sport. Oggi i tempi sono cambiati. Il numero dei preti si è ridotto e gli incarichi a lui affidati aumentati. Lo sport, anche quello di base, sembra aver preso una deriva agonistica. Ha ribadito questa alleanza il segretario generale della CEI, mons. Giuseppe Baturi: «La Chiesa guarda con simpatia allo sport come attività umana significativa, attività educativa e non semplicemente intrattenimento». In questo messaggio si rinnova il compito, oggi, dell’Assistente: mettersi al fianco di tanti, generosi e bravi dirigenti, tendendo una mano a chi sta alla destra e a chi sta alla sinistra e camminare con loro, accettando la fatica di questa posizione. È la posizione del profeta che «aiuta a cercare strade nuove dove altri vedono impedimenti – ha spiegato bene don Tony Drazza – Riuscire ad intravedere sentieri, magari poco tracciati, dove altri vedono soltanto sterpaglie». L’impresa può sembrare difficile. D’altra parte ci troviamo schiacciati tra i tanti impegni che incombono e l’attesa del miracolo di ottenere qualcosa di nuovo, facendo le cose di sempre. È necessaria la parola di qualcuno che inviti ad uscire dalla situazione di comodo per avventurarsi in quella più utile. Ecco perché è ancora importante il ruolo dell’Assistente ecclesiastico: per mettersi lì, in mezzo, magari con simpatia e gentilezza”.
Agli incontri sono invitati gli allenatori, gli educatori, i genitori e le società sportive.