Ray-Ban: pochi brand sono in grado di rappresentare per antonomasia, non appena vengono nominati, uno dei loro prodotti.
In questo caso, parliamo degli occhiali da sole, con modelli come quello aviator che, passando per il cinema e altre forme di espressione della creatività umana, sono entrati a far parte della storia. Come non citare poi quel grande classico del modello Wayfarer, il più venduto di sempre?
La versione più popolare è quella con montatura nera ma, come si può vedere passando in rassegna la sezione dedicata agli occhiali da sole Ray-Ban su Vistaexpert, e-shop imprescindibile per gli amanti dell’eyewear in Italia e punto di riferimento per chi vuole rimanere sul pezzo per quanto riguarda le novità del brand, esistono anche altre soluzioni interessanti, come per esempio la variante con montatura tartarugata, mai come oggi trendy.
Di questo marchio si conoscono, come abbiamo appena visto, i prodotti più iconici, ma non sempre il percorso che ha portato il brand a occupare il posizionamento che vanta oggi.
Lo spirito innovativo si è visto già dalla nascita quando – siamo nell’ormai lontano 1853 – i piloti dell’Air Force iniziarono a non tollerare più la luce solare e a manifestare, a causa degli abbagli da essa provocati, sintomi fastidiosi e potenzialmente molto pericolosi visto il loro ruolo, tra cui il mal di testa. Da lì venne resa concreta l’idea di far indossare loro occhiali con lenti verdi, in grado di schermare i riflessi della luce solare.
Questo semplice ma importantissimo obiettivo è stato l’ispirazione anche per il nome del brand, composto dalle parole “ray”, “raggio” in italiano, e “ban”, che si può tradurre con “bandire”.
Sotto l’egida di questo marchio sono nati, come già accennato, occhiali da sole senza eguali al mondo. Tra questi rientra il modello Aviator, brevettato nel 1937 e immesso in commercio solo l’anno successivo. Anche in questo caso, tutto è partito dalla necessità di risolvere un problema pratico.
Si trattava nello specifico dei danni alla vista riportati, a seguito di una traversata atlantica in pallone aerostatico, da parte dell’aviatore e luogotenente John MacCready, che chiese espressamente all’azienda di realizzare un occhiale adatto alle sue imprese. Nacquero così gli iconici Aviator, la cui forma a goccia venne scelta proprio per riprendere fedelmente quella dell’incavo dell’occhio.
Se questo modello venne pensato per facilitare la vita a chi trascorreva gran parte del proprio tempo in quota, lo Shooter, risalente sempre al 1938, venne inizialmente proposto sul mercato per permettere ai tiratori di fumare agevolmente e di avere le mani libere quando prendevano la mira, il tutto grazie alla possibilità di riporre la sigaretta nel cerchio all’altezza del naso.
Diversi decenni dopo, questo modello di occhiale sarebbe diventato il più usato dai piloti di elicotteri USA durante la guerra del Vietnam.
Per quanto riguarda il rapporto di Ray-Ban con il mondo della settima arte, si potrebbe scrivere un’enciclopedia.
Troviamo occhiali di questo marchio in film come Colazione da Tiffany, pellicola alla quale il modello Wayfarer deve molta della sua popolarità, e Taxi Driver, senza dimenticare gli occhiali indossati da un giovanissimo – e altrettanto affascinante – Tom Cruise in Top Gun a metà degli anni ’80.