Concessioni idroelettriche. La Regione approva il progetto di legge

MILANO – La Lombardia, e la provincia di Sondrio in primis, come le province autonome di Trento e Bolzano sul fronte delle concessioni idroelettriche.

Dopo l’approvazione della legge nazionale del 2018, stesa anche su forte impulso di Regione Lombardia, che prevede che una volta scadute le concessioni le proprietà delle dighe e dei grandi invasi vengano attribuiti direttamente alle regioni, le quali avranno la facoltà di legiferare entro il 31 marzo 2020 le modalità di assegnazione e avviare i bandi entro 2 anni dall’approvazione della norma regionale, oggi la Giunta regionale ha approvato il progetto di legge che stabilisce le procedure con le quali la Regione effettuerà l’assegnazione delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche.

La norma regionale disciplina i requisiti per poter partecipare ai bandi di gara e i criteri di valutazione per la scelta del concessionario, che tengono conto degli aspetti economici e progettuali. Nei criteri di valutazione, tra gli altri, gli interventi di efficientamento degli impianti, di compensazione paesaggistico e territoriale, capacità gestionali, compensazioni di carattere sociale, formativo e occupazionale dei territori interessati, con particolare attenzione per i giovani.

Il pdl prevede altresì una serie di obblighi nella gestione futura, tra questi l’utilizzo delle acque invasate per sostenere le portate dei corsi d’acqua, i livelli dei laghi ai fini ambientali e agricoli, o per fronteggiare le eventuali situazione di crisi idrica, e il riassetto territoriale e viabilistico.

“Credo che quello di oggi – afferma l’assessore Massimo Sertori – sia un importantissimo passo avanti rispetto all’utilizzo di una risorsa che, da un lato comporta benefici comuni, in quanto stiamo parlando della produzione di energia da fonte rinnovabile, ma che dall’altro deve trovare un equilibrio e una compensazione con i territori e le comunità che ospitano questi grandi invasi. Ci sono oggi le condizioni perché i territori e i futuri produttori di energia idroelettrica formulino un nuovo contratto che darà un giusto equilibrio alle parti. La Regione, con le proprie leggi, mira a porsi come garante di questo percorso”.

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