SONDRIO – Non si fermano le polemiche in merito alla salute dei lavoratori, all’esigenza di continuare a garantire la produzione dei beni necessari – medicine, attrezzature sanitarie, cibo ed energia innanzitutto – e alle norme di contenimento del Covid-19.
Nei giorni scorsi Fim, Fiom e Uilm Lombardia avevano proclamato lo sciopero – che sembrerebbe aver incontrato un’ottima adesione da parte dei metalmeccanici di tutta la Lombardia – in tutte quelle aziende che, pur rientrando tra le attività necessarie in base al decreto del 22 marzo, potrebbero benissimo interromper la produzione.
“La proclamazione di uno sciopero in questo momento è un gesto assolutamente irresponsabile ed incomprensibile – sottolinea il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Lorenzo Riva – Resteranno aperte solo le aziende la cui attività è considerata indispensabile”.
Il rischio, secondo Riva, è che possano venire a mancare, proprio nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria, i beni di prima necessità. “Per questo dico che l’atteggiamento da parte delle organizzazioni sindacali è in questo momento sconcertante: con lo sciopero si è scelto di aggiungere un’ulteriore difficoltà a quelle già gravissime in essere”. Difficoltà che non andrebbero semplicemente a gravare sulle imprese ma anche sugli stessi lavoratori. “Invece di comprendere che siamo tutti dalla stessa parte – conclude Riva – si sceglie il contrasto aperto”.