MORBEGNO – Dopo le precisazioni arrivate nella mattinata di oggi, 17 aprile, da parte del prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello, in merito alle attività agro-silvo-pastorali di natura non professionale, alcuni comuni hanno deciso di intervenire ulteriormente specificando la propria posizione in merito.
Risultano essere tre, almeno per il momento, i comuni che hanno deciso di attuare norme più stringenti in materia. Albaredo per San Marco, Cosio Valtellino, Gerola Alta e Morbegno.
Ad Albaredo, il sindaco Patrizio Del Nero ha emanato, già nella giornata di ieri 16 aprile, un’ordinanza che vieta fino al prossimo 3 maggio (compreso) la pratica della coltivazione degli orti e di piccole attività agricole non professionali esercitate da persone fisiche non residenti nel comune.
Provvedimento simile per Gerola Alta dove il primo cittadino, Rosalba Acquistapace, vieta le pratiche di orticoltura ed agricole non professionali ai non residenti. Inoltre, viene fatto divieto, anche a chi abita a Gerola Alta, di recarsi presso le proprie seconde case al fine di svolgere tali attività.
Un provvedimento simile è stato preso anche dal sindaco di Cosio Valtellino, Alan Vaninetti. Sono vietati, fino al 3 maggio, gli spostamenti dalle attuali residenze o dimore sia per le attività agricole non professionali e la coltivazione degli orti e per eseguire la pulizia delle aree non edificate presso le seconde case.
A Morbegno il sindaco, Alberto Gavazzi, ha emanato un’ordinanza che vieta, anch’essa, gli spostamenti delle persone dalle attuali residenze o dimore per raggiungere altri luoghi per praticare tali attività. Oltre che per la pulizia delle aree non edificate, anche presso le seconde case. Resta consentito, invece, lo spostamento per attendere attività correlate alla coltivazione della vite, compresi i trattamenti fitosanitari, ma solo se necessari e urgenti.
Giovanni Meroni