MILANO – Un incontro definito proficuo quello avvenuto, la settimana scorsa, tra il governo del Canton Grigioni e Massimo Sertori, assessore regionale alla montagna, che aveva raccolto le istanze – pervenute anche dai sindaci della provincia di Sondrio, in particolare dai comprensori delle Comunità montane di Tirano e della Valchiavenna – a tutela dei lavoratori frontalieri.
“Ho rappresentato al presidente del Canton Grigioni, Christian Rathgeb, tutte le nostre preoccupazioni in ordine all’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, delle distanze e di tutte le precauzioni che bisogna adottare come lavoratori anche nella vicina Svizzera – spiega Sertori – C’è stato l’impegno preciso, da parte dei Grigioni, per fare delle verifiche, in relazione soprattutto alle attività più piccole, perché vengano rispettate”.
Sul tavolo anche la discussione in merito alla possibilità di misurare la temperatura corporea ai lavoratori in rientro in Italia presso le dogane. “Anche qui c’è stata una disponibilità da parte del Canton Grigioni – continua – anche se, per le norme vigenti, sul territorio elvetico questo non è possibile”. Il presidente della Provincia di Sondrio, Elio Moretti, si era già attivato con il prefetto, Salvatore Pasquariello – il quale a sua volta aveva scritto al Ministero degli Interni – per approfondire la possibilità di attuare queste misurazioni direttamente sul territorio italiano. La risposta a riguardo dovrebbe arrivare in questi giorni.
Sertori conferma, inoltre, la disponibilità da parte dei Grigioni a trovare alloggi gratis (o a prezzi calmierati) per quei frontalieri che accettano di lavorare ed alloggiare in Svizzera in questo periodo critico. “Devo dire che c’è stata una collaborazione effettiva – prosegue Sertori – Qualora vi fossero episodi deprecabili di datori di lavoro che, a fronte della richiesta di maggiori misure di protezione, minacciano licenziamenti, li segnaleremo tempestivamente al governo grigionese i quali interverranno altrettanto celermente per verificare. Mi auguro non ci sia bisogno di questo – conclude – però c’è sicuramente la disponibilità alla massima collaborazione”.
Giovanni Meroni