SONDRIO – Un 25 aprile diverso – inevitabilmente toccato dall’emergenza sanitaria in corso – ma non per questo meno sentito quello che si è celebrato oggi in tutti i comuni della provincia di Sondrio.
“La Liberazione come rinascita – ha sottolineato il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini – l’alba di un nuovo giorno: 75 anni fa la situazione era ben più drammatica e le macerie reali, ma anche oggi dobbiamo pensare alla ricostruzione, allora degli edifici, oggi delle nostre convinzioni. Che questo 25 aprile vissuto intimamente, al riparo nelle nostre case, distanti ma uniti, ci ispiri e ci fortifichi”.
Per evitare il formarsi di assembramenti non è stato possibile, come indicato nei giorni scorsi, organizzare manifestazioni di piazza alla presenza delle Autorità ma, comunque, i sindaci hanno posto, davanti al Monumento dei Caduti dei rispettivi Comuni, una corona di fiori in ricordo della Liberazione dal nazi-fascismo.
“Oggi – ha commentato il sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta – conduciamo una battaglia per liberarci di questo virus, per rinascere e ripartire. Ricordo e rispetto per gli uomini e le donne di ieri che hanno dato la vita per un paese libero, democratico e moderno”.
Ad accostare la Liberazione dal nazi-fascismo alla liberazione dal Coronavirus anche il primo cittadino di Morbegno, Alberto Gavazzi: “La Resistenza ci fa sperare nella liberazione da questo virus e ci fa pensare alle tante battaglie combattute da medici ed infermieri e da quelle sostenute da chi si è visto privato delle proprie libertà personali. Spero che il 25 aprile di oggi possa venire ricordato come momento fondante di un nuovo inizio”.
“Ognuno nella propria casa – conclude il sindaco di Tirano Franco Spada – festeggiamo il 25 aprile in maniera silenziosa e forse un po’ corsara, ma, pensandoci, credo che sia il modo migliore per ricordare la resistenza ed i valori in essa presenti, perché è il silenzio, e non il rumore, che accompagna il pensiero, la riflessione, i sentimenti e il ricordo affettuoso. I prossimi mesi ci metteranno alla prova, vi saranno momenti difficili ma con la coscienza collettiva e la nostra resilienza, eredità dei valori costruiti dalla generazione della resistenza, ne usciremo rafforzati e vincitori”.