SONDRIO – I saloni di bellezza, gli estetisti ed i parrucchieri non potranno riaprire i battenti il prossimo quattro maggio – con l’inizio della “fase due” – ma dovranno rimanere chiusi almeno fino al primo giugno.
In provincia di Sondrio e nel solo settore artigiano, sono almeno 450 le imprese interessate con circa 1300 addetti cui il calendario della “Fase due” impone un altro mese di chiusura forzata, portando così a ben 3 mesi di blocco totale.
Nei giorni scorsi a livello nazionale Confartigianato Benessere aveva avanzato al Governo una proposta seria, responsabile e completa con un “Decalogo di tutte le misure sanitarie e di sicurezza”. Una proposta disattesa. Per questo già questa mattina Confartigianato ha dichiarato “Incomprensibile e inaccettabile la decisione del Governo di rinviare a dopo il 1° giugno la riapertura”.
“Non è possibile pensare che i saloni possano farcela con due minimi crediti d’imposta (affitti e spese sanitarie) e con la miseria di due o tre indennità per i titolari – afferma il presidente provinciale della categoria, Johnny Oregioni – Qui c’è in gioco la sopravvivenza delle imprese; di questo passo molti operatori saranno costretti a chiudere definitivamente o a rifugiarsi nel pericoloso vicolo del lavoro in nero”.
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