DPCM. Per Confindustria “Totale mancanza di metodo”

SONDRIO – Il DPCM annunciato il 26 aprile dispone nuove misure in relazione all’emergenza Coronavirus. “L’aspetto forse maggiormente preoccupante, ancora una volta, è la totale mancanza di metodo – dichiara oggi il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva. Certo, potremo finalmente riaprire le attività produttive dal 4 maggio, rispettando i protocolli per la salute come è giusto che sia. Ma le disposizioni e le limitazioni per i cittadini che saranno ancora in essere per la cosiddetta fase due non sono per nulla chiare”.

Non stiamo mettendo gli affari davanti alla salute pubblica e siamo consapevoli che il rischio della fase due è che ci sia una nuova diffusione della pandemia, se le misure restrittive dovessero essere allentate in modo eccessivo – continua Riva – ma non è nemmeno possibile chiedere alle persone di smettere di vivere e distruggere la nostra economia. Soprattutto non si può pensare che i cittadini si sentano tutelati se non esiste pianificazione certa sulla base di un metodo chiaro”.

“Altrove stanno gestendo meglio la situazione dimostrandoci che è possibile conciliare la sicurezza con il ritorno ad una nuova normalità – evidenzia ancora il Presidente Riva – ma ci vuole appunto metodo e, aggiungo, rispetto per tutti noi, ad esempio evitando gli annunci di risoluzioni fondamentali alle 20.20 della domenica sera. Che ci fossero da prendere decisioni importanti in queste giornate lo si sa da tempo e per scadenze fissate dalle Istituzioni. Era così impossibile comunicarcele in un orario e in una giornata più consona, magari con maggiore chiarezza? Per non parlare del fatto che i piani per la fase tre, ovvero per il rilancio della nostra economia, non sembrano essere un tema all’ordine del giorno e questo è un fatto gravissimo, perché la complessità della situazione non lascia spazio ai ritardi e alle improvvisazioni. Così siamo sulla buona strada per affossare la nostra economia, fra misure a sostegno delle imprese che restano ferme agli annunci e mancanza di un vero piano strategico”.

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