ROMA – Dal quattro maggio gli italiani potranno nuovamente uscire di casa per andare a trovare i propri congiunti.
Il nuovo DPCM reso noto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sembrerebbe restituirci un’altra delle libertà personali soppresse a causa dell’emergenza sanitaria.
Chi sono, però, i congiunti? La domanda è lecita e in molti, nelle ultime ore, se la sono fatta. In un primo momento l’impressione era che si potesse uscire di casa per compiere visite mirate a nonni, zie, zie, cugini, genitori e parenti vari. In quest’ottica, quindi, sembrava piuttosto legittimo chiedere agli italiani di utilizzare, anche in queste circostanze, le mascherine, mantenere il distanziamento sociale ed evitare il formarsi di assembramenti.
Ieri, però, una nota esplicativa emanata dal Governo ha incluso, nella categoria dei congiunti, anche i fidanzati, purché il rapporto tra gli innamorati sia duraturo e stabile.
Sorvolando sul divieto di formare assembramenti sembrerebbe difficile chiedere a due fidanzati, che non si vedono ormai da mesi, di incontrarsi a patto di mantenere un metro di distanza e con l’obbligo di indossare le mascherine. Il rischio è che le coppie siano costrette a “baciarsi” indossando la mascherina come ha ritratto l’artista Tvboy in un murales (foto in copertina) a Milano.
Senza contare che, nell’intimità di casa propria, non ci sarebbe nessuno a controllare: la presenza di un ufficiale pubblico, sommata a quella dei due innamorati, rischierebbe di creare un assembramento.
Difficile anche decidere cosa esattamente significhi rapporto stabile e duraturo: senza voler cavillare sui mesi – o anni – dopo cui è possibile definire una relazione duratura nulla impedisce ad una persona di avere più partner “fissi”. In quel caso sarà legittimo andare a trovarli tutti, ovviamente uno alla volta, oppure bisognerà instaurare una graduatoria dei rapporti sentimentali?
M. B.
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