TIRANO – Prosegue la discussione intorno al progetto di razionalizzazione delle linee elettriche nella zona del tiranese.
Secondo quanto emerso dal tavolo tecnico convocato, giovedì scorso dalla Provincia di Sondrio, il progetto prevede di dare avvio alla realizzazione della nuova linea che collegherà la stazione elettrica di Grosio con l’elettrodotto a 380 kV San Fiorano-Robbia, nel comune di Mazzo di Valtellina.
La proposta che, in un primo momento, sembrava essere stata condivisa, oltre che da Terna e dalla Provincia di Sondrio, anche dalla Comunità montana di Tirano e da tutti i comuni interessati, ha incontrato, nelle ore successive, se non l’opposizione almeno la critica dei sindaci di Mazzo di Valtellina e Tovo di Sant’Agata, che hanno presentato una soluzione alternativa che punterebbe a realizzare la nuova linea all’esterno del centro abitato, in un’area agricola adibita a frutteti.
“Sembra che il nostro progetto – sottolineano dal Comitato per la razionalizzazione linee alta tensione Valtellina-Valchiavenna-Valcamonica – sia stato sbrigativamente archiviato in quanto foriero di impatti ambientali e difficoltà realizzative non minimamente supportate da analisi tecniche”.
Da questa archiviazione, secondo gli attivisti, sarebbe nata la “sommaria proposta” del collegamento elettrico tra la cabina di Grosotto e la linea Robbia-S.Fiorano da realizzare principalmente nel comune di Mazzo e di Tovo.
“Avremmo gradito da una grande azienda di stato – proseguono dal Comitato – un progetto dettagliato e definito almeno come il nostro, ci sembra poco serio presentarsi dopo 6 mesi con una bozza con delle righe tracciate su immagini da Google maps. A questo punto una domanda sorge spontanea: c’è la volontà di portare a termine gli impegni dell’accordo di programma del 2003 celermente?”.
L’accordo di programma originario e i successivi aggiornamenti prevedevano, secondo la ricostruzione degli attivisti, lo smantellamento di numerose linee, interramento da Villa di Tirano a Grosotto, numerose razionalizzazioni. Impegni vincolanti per compensare il nostro territorio rispetto agli impatti del passaggio della linea a 380kv.
“Quasi niente è stato fatto in questo senso – concludono – ed ora assistiamo all’ennesimo cambio delle carte in tavola”.
Michele Broggio