CHIAVENNA – “Accordiamoci”, questo il novo progetto Interreg Italia-Svizzera – finanziato con 500mila euro – per migliorare, attraverso la musicoterapia, la qualità della vita delle persone, in particolare degli anziani affetti da decadimento cognitivo, utilizzando la musica come prevenzione e cura.
La forza del progetto risiede nello scambio di competenze e di esperienze fra due aree geografiche contigue, qual è nello spirito dell’Interreg: la Valchiavenna e la Val Bregaglia svizzera sviluppano ulteriormente una rete già attiva in diversi settori, compreso quello sociosanitario, con una nuova collaborazione.
“La demenza senile nelle sue diverse forme è oggi sempre più diffusa – spiega la dottoressa Laura Pelanconi per la Fondazione Casa di Riposo Citta di Chiavenna – c’è dunque la necessità di approfondire l’analisi e di trovare risposte efficaci per le persone che ne soffrono e per le loro famiglie”.
Finanziato sull’asse prioritario 4, “Servizi per l’integrazione della comunità”, il progetto “Accordiamoci” vede la Fondazione Casa di Riposo Città di Chiavenna quale capofila per la parte italiana, la Comunità montana della Valchiavenna e il Comune di Piuro quali partner e il Centro Sanitario Bregaglia per la Svizzera.
“Da parte nostra c’è la volontà di affrontare la situazione più generale del progressivo invecchiamento della popolazione – sottolinea il presidente dell’ente comprensoriale Davide Trussoni – correlata ai servizi di supporto agli anziani. Come ente pubblico è nostro dovere fornire risposte adeguate ai bisogni emergenti e questo lo è: un approccio integrato ci consentirà di essere ancora più efficaci”.
Gli obiettivi del progetto, nella sua realizzazione, sono di costituire una rete sociale in grado di operare nell’ambito dell’assistenza all’anziano, studiare la casistica e individuare modalità di cura innovative e alternative all’istituzionalizzazione dei pazienti e nuove forme di assistenza.
“La musica è una grande alleata per dare sollievo al disagio – sottolinea il sindaco di Piuro Omar Iacomella, che lavora nel settore – in qualsiasi momento, ma può diventare uno strumento fondamentale nella cura di patologie come queste che richiedono un approccio multidisciplinare”.