SONDRIO – Nel dibattito relativo alla sanità provinciale interviene il vice sindaco di Sondrio, Lorenzo Grillo Della Berta, medico otorinolaringoiatra all’ospedale di Sondrio.
“È evidente che in tutta la vicenda Morelli il pregiudizio e l’emotività predominano e non si riesce a mantenere una serenità di giudizio che possa consentire una analisi appropriata e serena della questione – afferma -. Tutti si dimenticano quali sono stati i cambiamenti intercorsi nella attività medica nell’ultimo decennio sia dal punto di vista tecnico sia da quello socio-economico e del mercato del lavoro. Ad una progressiva crescita delle tecnologie e delle necessità richieste per organizzare una buona sanità sono corrisposte delle crescenti difficoltà in merito al reperimento di professionalità adeguate”.
“Osservo con rispetto e devozione i ricordi dei precedenti primari di Sondalo che favoleggiano di antichi fasti, di tecnologie all’avanguardia nell’ambito di specialità complesse – prosegue Grillo Della Berta -. Ma, ahimè, da quando essi sono migrati altrove, tutto è cambiato, la medicina è cambiata, sono sorti centri di eccellenza in molte parti d’Italia per cui la naturale attrattivita’ di Sondalo è venuta meno“.
Il vice sindaco sondriese sottolinea poi che “il reperimento di figure di riferimento è sempre più difficile, sia perché una scorretta programmazione formativa delle scuole mediche ha ridotto il numero degli operatori, sia perché la nascita e la crescita di strutture altrove ha causato una sensibile riduzione della disponibilità di adeguate figure professionali. A questo è conseguito negli anni un naturale declino del Morelli, con meno casi trattati, con minore esperienza maturata, con minore appropriatezza clinica.A questo dato negativo si è tragicamente associato l’assetto della nostra sanità provinciale organizzato, per motivi territoriali, su più presidi che in parte svolgevano funzioni analoghe sottraendo quindi appropriatezza clinica a ciascuno. A questo punto il declino non solo di Sondalo, ma di tutta la sanità provinciale era segnato”.
Lorenzo Grullo Della Berta, quindi, appoggia Regione Lombardia e il piano dei 71 sindaci. “Credo innanzitutto che la volontà di Regione Lombardia di voler condividere con le realtà territoriali locali un percorso di ridefinizione degli assetti sanitari della provincia vada visto come un elemento di ricerca della condivisione e di avvicinamento ai territori e non come una ingerenza. Inoltre è indubbio che questo processo fosse ineluttabile ed urgente pena la incapacità del sistema di fornire adeguate risposte ai bisogni. In breve era necessario indicare una vocazione, una specificità per ciascun presidio, fatte salve le attività a media complessità che ovunque devono garantire una sicurezza territoriale. A questo proposito, per i motivi anzidetti, per alcuni percorsi di adeguamento intrapresi e, non ultimo per posizione geografica, il presidio di Sondrio è stato indicato come hub di riferimento per i casi acuti complessi. Sondalo viene ridefinito come hub a vocazione medica/infettivologica/riabilitativa, fatte salve le funzioni di media complessità. Questo disegno rappresenta la ricerca di una adeguata differenziazione nelle funzioni che i diversi presidi devono avere per potere garantire una risposta efficiente e coerente con la più moderna concezione di erogazione sanitaria”.
“Il cambiamento – conclude – non deve essere considerato negativamente, anzi al suo interno contiene ampi spazi di crescita e di raggiungimento di una vera eccellenza che avevamo da tempo perduto. Credo che questa sia forse l’ultima chiamata per potere contrastare un declino che pativamo ormai da troppo tempo. È un occasione di salvaguardia collettiva per difendere non questo o quel presidio, ma per ottenere un corretto equilibrio nel nostro sistema sanitario. Solo coniugando una specificità di funzione per ciascun presidio con la relativa conseguente casistica appropriata si può ottenere il risultato di una rinnovata, moderna, efficiente sanità valtellinese”.