PIURO – Nemmeno il Coronavirus è riuscito a fermare la cultura: a Piuro l’Associazione italo-svizzera per gli scavi e Luca Micheletti, regista e attore della storica compagnia “I guitti” hanno proposto al Belfort “Mutare humanum est”, un breve viaggio in tre tappe nella metamorfosi intesa come cambiamento necessario e riflessione sul presente.
“L’idea è nata dalla volontà di portare avanti, anche quest’anno, il nostro progetto di lungo corso a Belfort – sottolinea Micheltti – Considerata l’impossibilità di dare luogo al secondo capitolo del percorso triennale del campus, che vogliamo riprendere l’anno prossimo, ci siamo concentrati sul presente”.
Almeno per quest’anno la compagnia teatrale, infatti, ha deciso di non proseguire con l’esperienza del progetto “Magia naturalis” avviato nel 2019 e, se non ci fosse stato lo stop imposto dal Coronavirus, destinato a concludersi nel 2021. “Abbiamo quindi pensato di rivolgerci ai classici e ne ho scelti tre, tutti contemporanei – prosegue il regista – Uno di inizio Novecento, Franz Kafka, uno della metà del secolo, Eugène Ionesco, e l’ultimo ancora più vicino ai giorni nostri, visto che il testo proposto di Vincenzo Consolo è degli anni Ottanta. Tutti questi capitoli raccontano della metamorfosi in modi differenti. La presentano come un’esperienza che fa paura, che a volte è necessario affrontare e di fronte alla quale è indispensabile farsi trovare pronti ”.
Le regole del distanziamento hanno reso inevitabile la riduzione del numero di spettatori – circa cento per ogni appuntamento - e molte persone hanno seguito su internet gli spettacoli.
“Quello che abbiamo fatto quest’anno – conclude Micheletti – è stato molto seguito e gradito, anche per noi è stata un’esperienza positiva e sono felice di avere lottato insieme a Gianni Lisignoli per riuscire a organizzarlo, nonostante le premesse. Il mio auspicio è che non ci si dimentichi della cultura, perché possa diventare quello che davvero vogliamo che sia: una guida per il nostro spirito e le nostre azioni”.