SONDALO – Ha deciso di raccontare la sua storia un 32enne tiranese coinvolto in un incidente in moto lo scorso 13 agosto nel quale ha riportato la rottura del perone, uno squarcio all’inguine e un altro al tallone della gamba desta.
“Sono stato portato a Sondrio alle 17 lasciato andare a casa lo stesso giorno alle 22.30. Alla prima visita di controllo dopo 5 giorni, sempre a Sondrio, mi hanno letteralmente strappato le fasciature dalle ferite perché non avevano messo delle garze umide. Alla seconda visita ho fatto presente che avevo moto dolore all’inguine con una copiosa perdita di liquido, dovuto alla botta, che usciva dalla stessa ferita e cosa fanno dopo 12 giorni? Mi levano i punti, mi medicano e mi mandano a casa”.
A questo punto il 32enne decide di rivolgersi ad un altro ospedale e si presenta a Sondalo per una visita di controllo: qui i sanitari, appena visto lo stato delle ferite, decidono di ricoverare il centauro infortunato. “Avevo un’infezione sia all’inguine sia al tallone con pelle necrotizzata in tutte e due perché i medici di Sondrio non hanno pulito adeguatamente le ferite – sottolinea – C’era ancora all’interno terra e erba”. Si è rivelato necessario sottoporre l’uomo ad un intervento con drenaggio per affrontare le conseguenze derivanti dall’ematoma e, a breve, un secondo per applicare degli innesti di pelle.
“Io mi chiedo – conclude il tiranese – ma con che coraggio vogliono chiudere il Morelli per valorizzare l’ospedale di Sondrio? Bisogna capire che qui il Morelli sta tamponando troppe falle e se chiudono siamo nella mxxxa tutti. Spero non succeda, ma se questo dovesse capitare dobbiamo solo sperare di non aver bisogno di cure mediche”.