Scuola. L’esperta: “Le limitazioni diventino occasioni di crescita”

SONDRIO – Oggi ricomincia in pieno la scuola per i bambini e i ragazzi della provincia di Sondrio, dopo quasi sette mesi di stop.

Le incertezze e le paure sono tante e i nostri ragazzi si troveranno ad affrontare tutta una serie di limitazioni e regole che, se da una parte sono tutelanti per la salute, dall’altra creeranno sicuramente qualche disagio, nonostante l’emozione di ritrovarsi dopo tanto tempo.

Ne parliamo con la dottoressa Claudia Ferraroli pedagogista clinica, formatrice ed autrice di libri e giochi didattici e vediamo insieme a lei i punti di maggior criticità e come affrontarli.

Quali secondo lei gli aspetti più critici che attendono i bambini specialmente al loro rientro a scuola?

Ne esiste più di uno, ma come spesso succede le limitazioni e le difficoltà possono divenire occasioni di crescita, riscoperta e resilienza. ( → in psicologia la capacità di un individuo di affrontare e superare un periodo di difficoltà) In questo momento penso soprattutto ai bambini della scuola primaria che si ritroveranno dopo tanti mesi di lontananza con insegnanti e compagni. Non potranno però abbracciarsi, darsi la mano, esprimere con tutto il loro corpo la felicità di rivedersi e di incontrare le insegnanti di persona.

Come consiglierebbe di affrontare questa situazione ad insegnanti e genitori?

Credo sia molto importante spiegare con chiarezza e semplicità le nuove regole ai bambini, magari aiutandosi con immagini proiettate alla Lim (→lavagna interattiva multimediale), dopodichè escogitare insieme alla classe una modalità corporea, una sorta di nuovo linguaggio per esprimere e comunicare le proprie emozioni, i saluti e i commiati quotidiani, tutto questo rispettando il distanziamento.

Qualche esempio?

Si potrebbe prendere spunto dalla Lis, ovvero la lingua dei segni utilizzata dalle persone sorde (→ sistema di segni delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo per comunicare- si possono trovare in rete numerosi video) e da lì costruire un codice comune con l’apporto delle idee di tutti. Si creerebbe così un linguaggio unico appartenente alla classe. Per esempio all’ingresso a scuola insegnanti e bambini si potrebbero salutare dicendosi con il corpo, le mani e le espressioni degli occhi :” sono contento di vederti” magari facendo il gesto di abbracciare se stessi, oppure mandandosi un bacio con la mano.

Far notare poi ai bambini che sono i nostri occhi che principalmente sorridono ed esprimono, molto di più della bocca, nascosta dalla mascherina.

Insomma: parola d’ordine comunicare!

Sì! Ed anche esprimere e vivere le emozioni, oltre che trasmetterle al di là di distanziamenti e mascherine. Consiglio anche di osservare insieme ai bambini come comunicano gli animali per prendere spunto anche da loro (→ vedi esempio nella foto) l’impossibilità di toccarsi ed abbracciarsi imposta dalla situazione contingente può diventare una grande occasione per porre attenzione al nostro modo di esprimerci e renderlo più articolato con l’aiuto di espressioni facciali, del movimento delle mani e con le posture di tutto il corpo. Questo sarà sicuramente d’aiuto anche ai bambini più timidi ed impacciati con il linguaggio verbale.

Avremo occasione di parlare di altri argomenti relativi al periodo che stiamo vivendo?

Certamente! Ogni giovedì qui su ValNews ci sarà una rubrica dedicata. Accoglierò volentieri anche le domande dei lettori, direttamente sulla mail claudiaferraroli832@gmail.com.