COSIO VALTELLINO – Ci sono poche foto di don Roberto Malgesini, non amava essere ripreso, era schivo e timido e di certo non radunava le folle in chiesa, si dedicava ai più deboli. Ma quando si avvicinava ai bisognosi queste sue caratteristiche sparivano.
“Io ancora non riesco a capire come potesse superare la sua timidezza, ma lo faceva, si dedicava agli ultimi” commenta Alan Vaninetti, sindaco di Cosio Valtellino, paese di cui era originario don Roberto, 51enne, ucciso a Como questa mattina da un 53enne, originario della Tunisia. Si tratterebbe di un uomo senza permesso di soggiorno, già colpito da almeno un decreto di espulsione e con qualche piccolo precedente alle spalle, anche se risalente a parecchi anni fa. Soffriva di problemi psichici ed ere un senzatetto che dormiva nei locali messi a disposizione proprio dalla parrocchia in cui operava don Roberto.
Vaninetti lo conosceva bene. “Ci siamo incontrati in seminario e ancora adesso ci sentivamo telefonicamente – dice – Una persona umile e semplice, riservatissima. Non avrebbe mai pensato che qualcuno potesse fargli qualcosa di male, vedeva solo il bene, voleva solo fare bene. Uno di quei sacerdoti che Papa Francesco definirebbe martire della carità, ed è proprio così”.
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