CASPOGGIO – Ha dato buoni ed incoraggianti risultati la ricerca esplorativa condotta, nei giorni scorsi, dagli archeologi dell’Università degli Studi di Bergamo che hanno iniziato ad interessarsi al Castello di Caspoggio, o Castello Malenco.
“Il progetto – sottolinea il sindaco Danilo Bruseghini – ‘Le radici di una identità‘ è contenuto in un progetto di bandi emblematici di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Comunità montana. L’obiettivo è quello di recuperare il sito archeologico e di inserirlo in un percorso storico-culturale in grado di migliorare ed implementare l’offerta turistica del nostro territorio”.
Fino ad oggi si riteneva che il castello, appartenuto alla famiglia de’ Capitanei – gli stessi del Castel Masegra – risalisse al ‘400 inoltrato e che, sostanzialmente, fosse una semplice torre di avvistamento, dalla quale era possibile tenere sotto controllo sia Sondrio sia il Passo del Muretto, e che servisse a raccogliere eventuali dazi e balzelli.
“Dalle prime analisi pare invece che l’insediamento risalga al ‘300 – aggiunge Bruseghini – e che fungesse anche da dimora nella bella stagione”. I dati raccolti nei primi gironi di settembre – il progetto è stato avviato lo scorso inverno ma ha subito una inevitabile battuta d’arresto a causa dell’emergenza Covid – sembrerebbero essere molto incoraggianti, tali da suggerire agli enti locali l’individuazione di altri bandi per poter proseguire con la ricerca. “Tengo a ringraziare personalmente – conclude il sindaco di Caspoggio – Rita Pezzola, referente del progetto, Fondazione Cariplo, la Comunità montana e Regione Lombardia”.
M. B.