Processo Falck. Il comitato: “Per avere giustizia pronti ad andare in Europa”

NOVATE MEZZOLA – Sbollite la rabbia e sorpresa per l’inaspettato proscioglimento dei 13 imputati nel processo sull’ex area Falck indagati, a vario titolo, per inquinamento e per false attestazioni il comitato “Salute ambiente valli e lago” annuncia l’intenzione di rivolgersi al parlamento europeo.

Al momento gli attivisti confidano nel ricorso in appello della procura – ancora incerto se verrà, però, presentato – ma, sottolineano “Qualora non riuscissimo ad ottenere giustizia in Italia, ci affideremo al parlamento europeo”.

La sentenza – per poterla analizzare a fondo sarà necessario attendere la pubblicazione delle motivazioni – di non luogo a procedere emessa, martedì mattina, dal giudice Antonio De Rosa ha suscitato non poche polemiche. Pur riconoscendo l’inquinamento da cromo esavalente della zona – sotto esame sia l’ex sito di produzione a Novate Mezzola sia la discarica del Giumello a Samolaco – non è stata riconosciuta alcuna colpa alle varie ditte che si sono susseguite, a Falck dismessa, né agli esponenti di Arpa, Provincia e Regione.

“Fra gli aspetti che ci lasciano più increduli e basiti – aggiungono dal comitato – è che non sia stata nemmeno presa in considerazione la testimonianza di un ex dipendente Falck, che aveva dichiarato che era stato invitato a manomettere i piezometri”.

Michele Broggio

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