TIRANO – Nei giorni scorsi i carabinieri di Tirano hanno dato esecuzione a 4 misure di custodia cautelare, di cui 3 in carcere e 1 agli arresti domiciliari, per altrettante persone complici a vario titolo di un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti nel tiranese.
Il sodalizio di spacciatori, che riforniva i propri “clienti” di cocaina e marijuana, era composto dal promotore/ideatore identificato in un cittadino marocchino classe 1991, dalla propria moglie – italiana classe 1995 – quale ausiliatrice e materiale spacciatrice al dettaglio, dal collaboratore/autista – un britannico classe 1980 – e dal corriere un italiano del ’79 residente nel bresciano.
L’indagine condotta dai carabinieri ha potuto dimostrare e documentare il traffico illecito di cocaina e marijuana, anche nel periodo di lockdown, che dal bresciano arrivavano in Valtellina dove venivano vendute al dettaglio ai consumatori. Centro dello spaccio era l’abitazione dei coniugi dove, previo contatto telefonico o via social network, gli acquirenti si recavano per comprare la droga, mentre il rifornimento avveniva nel bresciano dove il cittadino marocchino si recava personalmente con l’ausilio dell’autista oppure si avvaleva della collaborazione, quale corriere, dell’iàtaliano del gruppo il quale, dopo aver effettuato il “carico”, lo trasportava in valle.
Particolarmente interessante era il modus operandi del trasportatore che, utilizzando la propria attività di imbianchino come alibi, poteva muoversi liberamente nascondendo tra l’altro le sostanze all’interno dei bidoni di malta. Durante le indagini sono stati sequestrati circa 80 grammi di cocaina, 700 grammi di marijuana e oltre 10mila euro in contanti più 320 franchi svizzeri, provento dell’attività di spaccio.
Numerosi sono i clienti, parte dei quali anche minorenni, che in questi giorni sono chiamati in caserma a Tirano per rispondere alle domande degli inquirenti