SONDRIO – In attesa del nuovo DPCM che dovrebbe essere approvato mercoledì 7 ottobre e che detterà le regole per contrastare la risalita dei contagi da Covid-19, soprattutto l’obbligo di indossare la mascherina all’esterno, abbiamo raggiunto il dottor Francesco Inzirillo, chirurgo
toracico presso l’ospedale Morelli di Sondalo e attualmente in servizio presso l’ospedale di Sondrio per un trasferimento del reparto presso il nosocomio capoluogo di provincia.
Il dottor Inzirillo è stato in prima linea durante la massima emergenza della pandemia la primavera scorsa e si distingue per la sua grande professionalità e gentilezza. “Capita a noi medici di alzarci al mattino, andare al lavoro e cominciare a lottare subito dopo aver timbrato il cartellino. Lottare per tutto, dalle cose più banali a quelle più importanti, a causa di disorganizzazioni logistiche, tecniche, emergenziali ma anche mentali e psicologiche. La notte capita a noi medici di combattere contro l’insonnia, i pensieri, i dispiaceri, il peso delle responsabilità e tuttavia il mattino successivo siamo di nuovo presenti, dinanzi al timbro del cartellino in mano con il primo pensiero della giornata”.
Al centro delle preoccupazioni dei medici lo stato di salute dei pazienti, “Indipendentemente che siano bianchi, neri o gialli, italiani o stranieri, giovani o vecchi, letterati o semplici, saggi o privi di senno, ragionevoli o complottisti-odiatori- negazionisti. ‘Sempre’ noi medici ci siamo per tutti! Anche per chi non se lo merita e disprezza la nostra professionalità. In questi giorni vorrei ricordare che indossare la mascherina non è una limitazione della nostra libertà. È esattamente il contrario. È libertà di non nuocere al prossimo! È libertà di esprimere il massimo senso civico! È libertà di manifestare un grande senso morale! Più libertà nobili di queste! Mostriamo le nostre ‘libertà nobili’ agli odiatori complottisti-negazionisti! Indossiamo la mascherina!”
“Un esempio se noi tossiamo in faccia a un soggetto senza indossare la mascherina noi trasmettiamo i nostri germi – conclude il medico – ma e se noi la indossiamo i germi non vengono trasmessi. Indossarla è un gesto d’amore”.
I. B.
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