SONDALO – Forse non si può ancora parlare di pace ma la tregua tra i sei sindaci dell’Alta Valle e Regione Lombardia, sancita dal congelamento del trasferimento delle tre alte specialità dal nosocomio di Sondalo fa ben sperare nel futuro.
Centrale, nella sospensione – e dunque nel ripristino al Morelli – l’impegno dei sei sindaci dell’Alta Valtellina, che si sono sempre spesi per la salvaguardia del nosocomio di Sondalo, e dell’assessore regionale alla montagna Massimo Sertori che, come ricordano gli amministratori locali, ha sempre lavorato al fine di “Avviare un tavolo di confronto per individuare pienamente la vocazione del Morelli e le attività sanitarie da svolgere nel Presidio di Sondalo”.
Gli amministratori dell’Alta Valtellina confidano nell’impegno della regione, di tutte le istituzioni e enti preposti, affinché si possa, nei prossimi mesi, intavolare un dialogo, con l’unico intento di costruire per l’ospedale Morelli un progetto a lungo termine che gli sappia garantire il giusto ruolo all’interno del sistema sanitario, prendendo in considerazione anche la possibilità di individuare forme di gestione autonoma.
“La disponibilità nella sospensione del trasferimento delle tre alte specialità – sottolineano i sindaci del mandamento di Bormio – ci mette nelle condizioni di accettare la nostra partecipazione a un tavolo di confronto con Regione Lombardia sul futuro del Morelli. Pur permanendo considerevoli divergenze di vedute, prendiamo atto di questo primo segnale che sancisce il provvisorio congelamento delle disposizioni del Piano del Politecnico relative al Morelli”.
Sondalo. Alte specialità salve per 6 mesi, trasferimento dal Morelli sospeso