MILANO – 500mila passeggeri al giorno, il 60% degli 820mila che viaggiavano prima del lockdown, ai quali sono messi a disposizione 1 milione e 88mila posti, cioè 68mila in più rispetto al 2019 (+7%). Sono questi i numeri di Trenord nel mese di ottobre.
“Se il trend rimarrà quello attuale, solo nell’ultimo trimestre del 2020 arriveremo a trasportare 40 milioni di passeggeri: si tratta di numeri enormi ma molto al di sotto degli standard di Trenord. Il calo dei viaggiatori a causa dell’emergenza sanitaria si ripercuote inevitabilmente sui ricavi, ovvero circa 200 milioni di euro di mancati incassi sul 2020 per cui i Regolamenti europei prevedono compensazione” è il commento dell’amministratore delegato Marco Piuri, intervenuto oggi durante i lavori della V Commissione del Consiglio Regionale Territorio e Infrastrutture.
Per fronteggiare la pandemia l’azienda ferroviaria ha dovuto ripensare il servizio e implementare soluzioni tecnologiche per aiutare i passeggeri a rispettare i limiti di distanziamento sociale imposti dalle Autorità: una funzione dell’App Trenord che indica i livelli di riempimento del treno in arrivo, un sistema che intercetta il numero di passeggeri presenti in stazione e segnala eventuali assembramenti, un nuovo sito online dal 6 ottobre che agevola la pianificazione del viaggio e l’acquisto di biglietti.
Prosegue anche l’immissione dei nuovi treni acquistati per Trenord da FNM e FerrovieNord, venti entro la fine del 2020. “Con l’ingresso in linea dei nuovi convogli procedono i passi avanti per il miglioramento del servizio, nonostante i rallentamenti imposti dal lockdown: entro la fine dell’anno – promette Piuri – tutto il bacino di Lecco (verso Milano, Sondrio e Bergamo) sarà interessato dal rinnovo della flotta con l’ingresso in servizio dei Caravaggio e dei Donizetti. Anche i gestori delle infrastrutture stanno svolgendo importanti lavori di ammodernamento che, purtroppo, in questi giorni stanno determinando rallentamenti”.
Uno scenario ottimista. Tuttavia per il momento si segnalano ancora disguidi, particolarmente negli orari di punta. Solo ieri, ad esempio, il convoglio Bergamo-Lecco delle 14.08 è stato costretto a fermarsi per far scendere alcuni passeggeri volontari e ripristinare le condizioni di igiene.