SONDRIO – Tra i commercianti la decisione di imporre, in tutta la Lombardia, il coprifuoco dalle 23 alle 5 – al fine di tentare di contenere maggiormente il diffondersi del Covid-19 – ha suscitato più di qualche mal di pancia.
“Consideriamo il nuovo provvedimento – sottolinea, infatti, la presidente Loretta Credaro, a nome della giunta dell’Unione del commercio e del Turismo di Sondrio – un maldestro e improvvisato tentativo di contrastare la diffusione della pandemia con decisioni dalla dubbia efficacia, che danneggiano gli operatori senza andare a incidere in modo adeguato sulle cause reali della diffusione del virus e soprattutto sulla possibilità di contenerlo”.
Se, da un lato, i commercianti sembrano condividere il richiamo al senso di responsabilità di ciascuno, dall’altro hanno emesso un forte richiamo al governo e alle amministrazioni ai vari livelli, da quella regionale agli enti locali, nel ponderare decisioni che siano equilibrate e davvero giustificate nella loro efficacia.
“Bisogna andare al cuore del problema, in modo serio e senza nascondersi dietro al paravento della finzione – sottolinea Piero Ghisla, presidente dell’Associazione pubblici esercizi attiva all’interno dell’Unione – Penalizzare molte categorie economiche, in testa pubblici esercenti e ristoratori, che peraltro hanno già pagato un prezzo altissimo e per le quali ulteriori restrizioni rappresentano di fatto l’anticamera della chiusura, non significa, come erroneamente e demagogicamente viene fatto credere, contenere i contagi”.