SONDRIO – In Valtellina e Valchiavenna sono presenti solamente 10 Guardie Provinciali – a fronte di 2296 cacciatori – con il compito di contrastare il fenomeno del bracconaggio.
A denunciarlo i rappresentanti di LEIDAA Sondrio, di Legambinete Valchiavenna, di ORMA Morbegno e del WWF Valtellina e Valchiavenna. Proprio a causa di questa esiguità di mezzi – gli agenti nel 2007 erano 23 – i casi accertati di bracconaggio, l’ultimo verificatosi a Livigno pochi gironi fa, secondo gli ambientalisti, sarebbero solamente la punta dell’iceberg.
Tra i suggerimenti avanzati per rafforzare i controlli quello, in attesa che vengano indetti degli appositi concorsi, di stabilire in tempi brevi una convenzione con il Reparto regionale dei Carabinieri, in modo da formarne il personale da impiegare a supporto dell’attività di vigilanza della Provincia, al fine di garantire in maniera più efficace il contrasto a questa annosa problematica.
“Inoltre – ricordano dalle associazione ambientaliste – il ruolo di tali agenti non dovrebbe essere solamente quello di sorveglianza venatoria: in veste di operatori faunistici professionisti, essi dovrebbero essere attivamente coinvolti anche in ruoli più generali di gestione della fauna, quali il monitoraggio delle consistenze e degli andamenti delle popolazioni, la programmazione degli interventi di miglioramento ambientale e la verifica della loro esecuzione, il controllo delle popolazioni”.